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Meningoencefalite da zecca: cos’è questa malattia, quali sono sintomi e cura

Tra le malattie trasmesse dalle zecche c’è anche l’encefalite, o meningoencefalite, che, quest’anno, ha già colpito 7 persone a Belluno. Non sempre il morso della zecca provoca dolore, quindi non è facile accorgersi del contagio, per questo sono necessari il vaccino e la prevenzione. Ecco cosa fare in caso di presenza di zecche.
A cura di Zeina Ayache
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La prevenzione nel controllo delle malattie trasmesse dalle zecche è sempre importante, soprattutto con l'arrivo dell'estate. La malattia di Lyme infatti non è l'unica che rischiamo di contrarre da questi acari, più diffusa è infatti l'encefalite da morso di zecca (TBE, Tick Bone Encephalitis) che però può essere evitata con un vaccino introdotto nel nostro Paese dal 2006. In cosa consiste la TBE? E come possiamo ridurre le probabilità di contagio?

Cos'è l'encefalite da morso di zecca?
Quali sono i sintomi della meningoencefalite?
Quanti casi ci sono in Italia?
Cosa fare in caso di morso o presenza di zecca?
Quali sono le zecche pericolose?

Cos'è l'encefalite da morso di zecca?

La meningoencefalite da zecche, o meningoencefalite primaverile-estiva, è una malattia virale acuta che colpisce il sistema nervoso centrale ed è causata da un arborvirus simile a quello della febbre gialla e della dengue.

Quali sono i sintomi della TBE?

Nel 70% dei casi, la TBE è asintomatica o mostra lievi sintomi che passano praticamente inosservati. Nel restante 30% dei casi invece, dopo il periodo di incubazione che va da 3 a 28 giorni, l'infezione si presenta, per 2-4 giorni, con:

  • febbre alta
  • mal di testa
  • mal di gola
  • stanchezza
  • dolori ai muscoli e alle articolazione

Nel 10-20% di questi casi però inizia una seconda fase dell'infezione che si collega al sistema nervoso centrale con:

  • encefalite
  • paralisi flaccida a esisto mortale (1% dei casi)

Quanti casi ci sono di meningoencefalite da zecche?

La TBE in Italia è stata identificata nel 1994 proprio nella provincia di Belluno dove per il 2016 sono stati registrati già 7 casi che hanno messo in allerta la zona. Il numero di persone colpite è infatti pari a quello registrato complessivamente tra il 2014 e il 2015. La primavera e l'estate sono le stagioni più a rischio, ma stiamo parlando comunque di una malattia circoscritta a determinati contesti dove si trovano animali selvatici o domestici fra cui caprini, ovini, capriolo o roditori infetti. Anche in questi casi comunque non è detto che gli animali stiano stati contagiati.

Cosa fare in caso di morso o di presenza di una zecca sul nostro corpo?

Se i cani hanno a disposizione prodotti specifici che allontanano gli acari, noi dobbiamo puntare sulla prevenzione quando ci ritroviamo a passeggiare in mezzo alla natura. Si consiglia infatti di:

  • camminare su sentieri battuti dove si riduce il rischio di presenza di zecche
  • indossare pantaloni lunghi e chiusi alle caviglie anche d'estate
  • utilizzare prodotti repellenti
  • controllare il proprio corpo (in particolare in zone nascoste come dietro alle nostre orecchie) l'eventuale presenza di una zecca

In quest'ultimo caso si consiglia di asportarla il prima possibile con l'aiuto di una pinzetta. Come fare? Afferrare il corpo dell'animale e ruotarlo in modo da “svitare” la zecca fuori dal nostro corpo evitando così eventuali residui sotto pelle. Una volta tolta, disinfettare. Se non siete sicuri dell'operazione potete chiedere aiuto al vostro medico o recarvi dal veterinario che ha a disposizione l'attrezzatura e le competenze necessarie per assicurarvi una procedura efficiente.

Come capire che si tratta di una zecca?

Ecco di seguito le immagini delle principali zecche a cui prestare attenzione:

Ixodes ricinus

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[Foto da Wikipedia]

Ixodes persulcatus

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[Foto da Wikipedia]

Dermacentor

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[Foto da Wikipedia]

Haemaphysalis

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[Foto da Bristol University]

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