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Il mistero della dislessia: ecco cosa succede nel nostro cervello

I ricercatori si sono chiesti: cosa accade nel cervello delle persone dislessiche? Ecco cosa hanno scoperto.
A cura di Zeina Ayache
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Spostare le lettere all'interno di una parola, questo accade a chi soffre di dislessia, un disturbo del neurosviluppo che riguarda sia la scrittura sia la lettura, di lettere e numeri. Ma cosa si cela dietro alla dislessia? Come mai alcune persone confondono le lettere? A darci una risposta sono i neuroscienziati del MIT e della Boston University che, attraverso lo studio intitolato “Dysfunction of rapid neural adaptation in dyslexia” e pubblicato su Cell Press, ci mostrano i meccanismi che scatenano il disturbo.

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Partiamo con il dire che chi soffre di dislessia può far fatica a comprendere un discorso in un ambiente rumoroso o ad imparare a leggere, questo perché il cervello non riesce ad adattarsi ai contesti rapidamente quanto dovrebbe per renderci un'attività semplice da svolgere. Secondo il professor Perracchione, il motivo di questi problemi starebbe nella difficoltà di chi ne soffre di associare i suoni con le parole scritte. Fino ad oggi non si capiva il perché della dislessia visto che non esistono aree del cervello dedicate alla lettura.

Per capire dunque se potesse essere vera l'ipotesi di una difficoltà della persona di associare il suono alla parola scritta, i ricercatori hanno sottoposto a risonanza magnetica funzionale due gruppi di persone (con e senza dislessia) ai quali sono state fatte sentire alcune parole pronunciate da un'unica persona e altre invece da più persone contemporaneamente.

Bisogna sapere che il cervello, nel tentativo di adattarsi per comprendere i suoni, attiva determinate aree che, raggiunto l'equilibrio, tornano al loro stato iniziale. Nelle persone che non soffrono di dislessia, questo percorso di adattamento giunge al termine all'ascolto della singola voce, ma non quando le voci sono molteplici. Nelle persone dislessiche invece l'attività cerebrale rimane alta in entrambi i casi senza riuscire ad adattarsi per ritornare allo stato iniziale di equilibrio.

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Questa scoperta solleva un dubbio: inizialmente si pensava che il problema fosse relativo ad un contesto di “rumore”, quindi alle molte voci, ma, a quanto pare, il cervello del dislessico si comporta allo stesso modo anche quando la voce è una sola.

A questo punto allora gli scienziati sono passati all'analisi della reazione del cervello agli stimoli visivi e hanno così chiesto la partecipazione di altre persone, sempre con e senza dislessia dei quali è stato studiato l'adattamento alle immagini scritte, alle facce e agli oggetti. I risultati sono stati gli stessi ottenuti dagli stimoli sonori. Insomma, la dislessia potrebbe essere il frutto di un problema di adattamento del cervello. La domanda a questo punto è: perché ciò accade?

[Foto copertina di wilhei]

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