Il danno renale è associato a un più alto rischio di morte nei pazienti Covid
La malattia renale e il danno renale acuto sono associati a un più alto rischio di morte nei pazienti Covid-19 in terapia intensiva. Lo indica un nuovo studio pubblicato su Anesthesia, la rivista della Association of Anesthetists di Regno Unito e Irlanda, che ha esaminato l’associazione tra malattia renale ed esiti clinici sfavrevoli nei pazienti con Covid-19.
Il danno renale associato a un più alto rischio di morte
Il lavoro, condotto dal gruppo di ricerca del dottor Sanooj Soni dell’Imperial College di Londra, ha coinvolto 372 pazienti con Covid-19 (per il 72% uomini, media di circa 60 anni) per cui si è reso necessario il ricovero in terapia intensiva in quattro ospedali del Regno Unito – l’Hammersmith Hospital, il St Mary’s Hospital e il Charing Cross Hospital di Londra, e il Queen Elizabeth Hospital di Birmingham – nel periodo compreso tra il 10 marzo e il 23 luglio 2020.
Il 58% (216) dei pazienti ha mostrato qualche forma di insufficienza renale. “Il 45% ha sviluppato nuovo danno renale acuto durante la degenza in terapia intensiva mentre il 13% aveva una malattia renale cronica preesistente” – riportano i ricercatori. I pazienti che hanno sviluppato un nuovo danno renale acuto non avevano una storia di grave malattia renale prima del loro ricovero in terapia intensiva, suggerendo che il danno sia stato direttamente correlato all’infezione da coronavirus. Su 168 pazienti con danno renale acuto la mortalità è stata del 48% (81). Nei 22 pazienti con malattia renale cronica il tasso di mortalità è stato del 50% (11).
La malattia renale e l’insufficienza renale nei pazienti in terapia intensiva “sono comuni e associati” sottolineano gli autori dello studio. “Esistono tuttavia differenze importanti tra gli stadi della malattia renale acuta e cronica nel modo in cui influenzano la mortalità nei pazienti con Covid-19 e nei pazienti che hanno subito un trapianto di rene” che rappresentano un gruppo estremamente vulnerabile (6 decessi su 7 pazienti). Pertanto – concludono i ricercatori – è necessario prestare massima attenzione ai pazienti Covid-19 con malattia o danno renale, compiendo ogni sforzo per prevenire la progressione della malattia o del danno per ridurre la mortalità in questa coorte di pazienti”.