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Il caffè ha un nuovo super potere: influenza il nostro modo di percepire il tempo e pensare

Il caffè ha un nuovo super potere, infatti, secondo gli scienziati, basterebbe immaginarci questa bevanda per influenzare il nostro pensiero e la percezione del tempo. Gli esperti hanno realizzato diversi test e ci spiegano come il caffè agisca sul nostro cervello, involontariamente, modificandoci. Ecco cosa c’è da sapere.
A cura di Zeina Ayache
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Il caffè influenza il nostro modo di percepire il tempo e pensare e, per ottenere questi effetti, non serve berlo, basta anche solo immaginarcelo. La notizia arriva dai ricercatori della University of Toronto che hanno analizzato gli effetti fisici del caffè sulle persone. Vediamo insieme come fa il pensiero del caffè ad influenzare il nostro comportamento.

Caffè e pensieri. Il caffè è una bevanda molto diffusa della quale si conoscono sempre di più gli effetti sul nostro corpo, quello che però non è ancora stato definito chiaramente è l’effetto che ha, se ce l’ha, sul nostro cervello, quindi a livello psicologico. Gli scienziati si sono dunque chiesti: ‘cosa succede nel cervello delle persone che pensano al caffè?’. Prima di rispondere a questa domanda, facciamo chiarezza su alcuni aspetto fondamentali di questo studio.

Priming e arousal. La ricerca si è basata su due concetti fondamentali della psicologia, il priming, cioè le reazioni che abbiamo in seguito all’esposizione ad uno stimolo, e l’arousal, cioè l’attivazione di alcune aree del cervello che passa dunque ad uno stato di allerta e attenzione. L’arousal varia in base a molte cose, come ad esempio le emozioni, i neurotrasmettitore nel cervello o le bevande che contengono caffeina.

Lo studio. Ora possiamo rispondere alla domanda dei ricercatori. Gli esperti hanno realizzato quattro diversi studi che hanno preso in analisi diversi partecipanti provenienti da culture orientali e occidentali. Dai test effettuati, è emerso che coloro che pensavano al caffè percepivano il tempo più corto e avevano pensieri più concreti e precisi. “Le persone che sperimentano l’arousal a livello fisiologico, quindi attraverso il priming e non bevendo il caffè, vedono il mondo in termini più specifici e dettagliati”, spiegano gli esperti.

Diverso è nelle culture orientali. Gli esperti sottolineano però che lo stesso effetto non è riscontrabile nelle persone che culturalmente non bevono tanto caffè come da noi in occidente.

Non solo caffè. Non solo il pensiero del caffè attiva il nostro cervello e i nostri pensieri, ma anche per quanto riguarda i fast food, per esempio, basta vedere un’insegna per ridurre la nostra capacità di rallentare e assaporare le esperienze piacevoli della vita.

Lo studio, intitolato ‘Coffee cues elevate arousal and reduce level of construal', è stato pubblicato su Consciousness and Cognition.

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