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Il buco dell’ozono sta ‘guarendo’: possiamo ancora sperare di salvarci

Forse possiamo ancora salvarci dai cambiamenti climatici: il nuovo report delle Nazioni Unite dimostra infatti che il buco dell’ozono si sta lentamente, ma costantemente, chiudendo e questo potrebbe aiutarci a limitare l’incremento delle temperature. Gli scienziati ci spiegano perché abbiamo ancora qualche speranza.
A cura di Zeina Ayache
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Un nuovo studio ha dimostrato che il buco dell'ozono si sta piano piano restringendo, la buona notizia è dunque che possiamo ancora sperare, forse, di non essere totalmente ad un punto di non ritorno per quanto riguarda i cambiamenti climatici: la strada però è ancora lunga e sono necessari ulteriori interventi drastici per proteggere il nostro futuro. La conferma arriva da uno studio della Nazioni Unite, intitolato ‘Scientific Assessment of Ozone Depletion: 2018', che dimostra, a quattro anni di distanza dall'ultimo report, la situazione velatamente positiva del buco dell'ozono. Ma vediamo nel dettaglio cosa significa per noi.

Piano piano sta guarendo. Il report ha dimostrato che la concentrazione di sostanze che riducono lo strato di ozono sta continuando a diminuire portando ad un miglioramento rispetto al 2014, anno delle ultime analisi. L'ozono in alcune parti della stratosfera si è infatti ristabilito ad un tasso dell'1-3% dal 2000 ad oggi e, secondo questi ritmi, le previsioni fanno sperare che entro il 2030 sarà ‘guarito' del tutto alle latitudini medie, per l'emisfero meridionale dovremo aspettare il 2050, mentre per le regioni polari parliamo del 2060.

Come mai sta migliorando. Il miglioramento è dovuto alle azioni concordate a livello globale dal protocollo di Montreal di 30 anni, quando ci siamo resi conto che i clorofluorocarburi (CFC), così come altre sostanze, erano la causa del buco dell'ozono, fondamentale per raffreddare il Pianeta e senza il quale le radiazioni dei raggi ultravioletti riuscivano a raggiungerci, incrementando le temperature.

Cosa aspettarci dal futuro. Il recente studio dell'IPCC pubblicato a inizio ottobre non sembrava affatto ottimisma circa il nostro destino, tanto da sostenere che l'attuale limite di 2 gradi imposto dall'Accordo di Parigi non fosse più sufficiente, ma ci si dovesse limitare ad un massimo di 1,5 gradi. La notizia delle migliori condizioni di ‘salute' del buco dell'ozono portano però a credere che forse qualche speranza ci sia ancora. Se tutte le misure preventive imposte fino ad oggi dovessero essere mantenute, potremmo dunque evitare un incremento delle temperature di 0,4 gradi e quindi restare sotto i 2 gradi: insomma, se ci impegniamo forse possiamo ancora salvare il nostro futuro.

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