Il 40% degli infetti da coronavirus è asintomatico: il Cdc rivede le stime
Il 40% delle persone con Covid-19 non sviluppa i sintomi della malattia: a riportarlo sono le nuove indicazioni dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il principale organismo di controllo sulla Sanità pubblica degli Stati Uniti che ha fornito “la sua migliore stima” sul rapporto di soggetti che, dopo aver contratto l’infezione, resta asintomatico, incrementando tale quota di 5 punti percentuali, dal 35 determinato a fine maggio al 40 stimato a fine giugno. Nelle ultime sei settimane, i contagi da coronavirus sono più che raddoppiati: gli infetti da Covid-19 sono circa 12,6 milioni nel mondo, di cui quasi 3,4 negli Usa dove le vittime hanno superato la soglia delle 137mila. Per milione di abitanti, nel Paese sono oltre 10mila i casi confermati, con aumenti dell’ordine dei 60mila nuovi positivi in un solo giorno.
Il 40% è asintomatico: il Cdc rivede le stime
L’aggiornamento, riportato anche dalla CNN, rafforza le evidenze scientifiche dello studio pubblicato su Nature dal gruppo di ricercatori guidato dal virologo Andrea Crisanti che ha fatto luce sulla frequenza di infezione asintomatica da Sars-Cov-2, rilevando altresì differenze non significative sulla carica virale tra sintomatici e chi contrae l’infezione con scarsi sintomi o nessuno. In questi termini, anche il Cdc ha aggiornato le proprie indicazioni, stimando che “la probabilità di trasmissione da parte di persone senza sintomi sia del 75%”.
Il report comprende inoltre un “Infection Fatality Ratio”, cioè il rapporto di mortalità per infezione da coronavirus che determina le morti sia in casi sintomatici sia asintomatici, per valutare più accuratamente la “gravità della malattia”. Secondo la nuova metrica, il Cdc calcola che lo 0,65% degli infetti rischi il decesso. Riguardo ai bambini, sebbene siano esposti a un minor rischio di sviluppare malattia grave e quindi di decesso per Covid-19, il Cdc indica che, come portatori asintomatici del virus, possono “comportare rischi per le popolazioni più vulnerabili”.
Negli Usa, la preoccupazione per il contagio è alle stelle. Il medico militare e vice ammiraglio Jerome Adams, Chirurgo Generale e membro del Corpo della Commissione del Servizio Sanitario Pubblico degli Stati Uniti, ritiene che malgrado i picchi record di nuovi casi da coronavirus, il Paese possa invertire il trend se “tutti faranno la propria parte”, rispettando le raccomandazioni ufficiali di prevenzione. “Così come abbiamo visto impennare i casi, possiamo ribaltare la situazione in due o tre settimane se una massa critica di persone indosserà mascherine facciali, rispetterà almeno sei piedi (circa 1,8 metri) di distanza sociale, facendo le cose che sappiamo essere efficaci”.