I vaccini hanno ridotto del 90% i morti per Covid nel Regno Unito. Negli Usa del 60%
La copertura vaccinale anti-Covid ha cambiato il legame contagi-ricoveri-decessi, abbassando il rischio di forme gravi o fatali di Covid-19 in proporzione alla percentuale di popolazione immunizzata. Lo dimostrano i dati del mondo reale e, nello specifico, il confronto tra i tassi di mortalità registrati nei diversi Paesi che hanno avviato ampie campagne vaccinali.
L'eloquente confronto tra Uk e Usa
Nel Regno Unito, secondo Our World in Data, almeno il 72% della popolazione ha già ricevuto almeno una dose e quasi il 65% risulta vaccinata con due dosi. Rispetto all’ondata di infezioni causata lo scorso inverno dalla variante Alfa – quando i vaccini erano ancora scarsamente disponibili – , ai nuovi contagi causati dalla versione mutata Delta si rapporta un calo significativo dei decessi per Covid-19, stimato in una riduzione media del 90% del numero di morti.
Dal paragone con quanto si sta verificando negli Stati Uniti emerge come la copertura vaccinale meno capillare raggiunta nella popolazione americana si traduca in una diminuzione meno incisiva dei decessi. Negli Usa, i dati delle vaccinazioni indicano infatti che quasi il 63% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e che solo il 53% risulta vaccinata con due dosi. Al contempo, i nuovi decessi per Covid-19 causati dall’ondata Delta negli Stati Uniti sono diminuiti del 60% rispetto all’ondata Alfa, con una media giornaliera che supera le 1.300 vittime (0,4 morti su 100mila abitanti).
Nel Regno Unito, la media giornaliera dei decessi per Covid è di 115 morti (0,17 su 100mila abitanti). Guardando invece all’Italia – dove attualmente i vaccinati con una dose sono quasi il 71% della popolazione totale e circa il 61% ha completato il ciclo vaccinale, la media giornaliera dei decessi per Covid è di 0,08 morti su 100mila abitanti, nell’ordine di 50 morti giornalieri. Un dato moderatamente inferiore, nonostante una più bassa percentuale di vaccinati nel confronto con la Gran Bretagna, che sta probabilmente risentendo del diverso approccio alle misure di contrasto alla pandemia adottato nel Regno Unito, dove la vita è tornata a scorrere a un ritmo di normalità, senza obbligo di mascherine e nessun limite agli assembramenti.
Queste differenze in termini di decessi, calcolate in media mobile su sette giorni per 100mila abitanti, possono essere estrapolate attraverso diversi strumenti di monitoraggio, tra cui quello messo a disposizione dal team Visual & Data Journalism del Financial Times che consente a tutti di consultare online le informazioni disponibili per quasi tutto il mondo. In particolare, i dati utilizzati nel confronto qui riportato sono quelli messi a disposizione Center for Systems Science and Engineering (CSSE) della Johns Hopkins University e dal dashboard del governo britannico sul coronavirus.