I vaccini di Pfizer e Moderna riducono infezioni e sintomi di Covid
I vaccini a mRna di Pfizer e Moderna si confermano altamente efficaci nel mondo reale. Un nuovo studio su quasi 4mila operatori sanitari vaccinati, tra medici, primi soccorritori e altri operatori sanitari, ha calcolato una protezione del 91% dall’infezione nei vaccinati dopo due dosi di Pfizer e Moderna, rafforzando l’idea che la vaccinazione sia efficace non solo nel ridurre la malattia ma anche nel ridurre la diffusione virale. “Nel piccolo numero dei partecipanti che hanno contatto l’infezione – hanno spiegato gli autori dello studio – i vaccini hanno ridotto la carica virale di RNA, il rischio di sintomi febbrili e la durata della malattia”.
Le stime della protezione completa e parziale, pubblicate nel dettaglio sul New England Journal of Medicine, mostrano l’efficacia della vaccinazione nel prevenire l’infezione parziale o completa, e la misura della carica virale registrata in 204 casi di Covid (5%) che si sono verificati nei partecipanti allo studio – 5 nei completamene vaccinati, 11 nei parzialmente vaccinati e 156 nei non vaccinati. L’efficacia è risultata del 91% per la vaccinazione completa e dell’81% per la vaccinazione parziale. Nei casi di Covid tra i vaccinati e parzialmente vaccinati, la carica media dell’Rna virale è inoltre risultata del 40% più bassa nei vaccinati con due dosi.
Solo il 25% dei parzialmente o completamente vaccinati ha riportato sintomi febbrili rispetto al 63% dei non vaccinati. “Se ulteriori dati confermeranno che la somministrazione di vaccini a mRNA riduce il numero di particelle di Rna virale e la durata del rilevamento dell'Rna virale, attenuando così la trasmissibilità di Sars-CoV-2 – spiegano gli autori dello studio – i risultati complessivi dimostreranno che i vaccini a mRNA possono anche mitigare gli effetti delle infezioni”. emergenti”.
Preoccupano i dati di Israele, protezione scesa al 64%
A documentare però una diminuzione dell’efficacia degli stessi vaccino sono i dati comunicati dal ministero della Salute israeliano che dimostrano come dal 6 giugno – cinque giorni dopo l’abolizione di tutte le misure anti-Covid, fino allo scorso martedì, la protezione conferita dalla vaccinazione è scesa al 64%. Un’analoga diminuzione dell’efficacia si è verificata in termini di sintomi della malattia, considerando anche i sintomi lievi.
Secondo di dati di Israele, l’efficacia del vaccino contro la malattia grave e da ricovero comunque resta piuttosto elevata, con un più modesto calo del tasso di prevenzione dei ricoveri, passato dal 98% del periodo compreso tra il 2 maggio e il 5 giugno al 93% tra i 6 giugno e il 3 luglio. Le autorità sanitarie del Paese non hanno preso alcuna decisione in merito alla terza dose, con la previsione di avviare presto una discussione sul lancio di una campagna di richiamo già in autunno.