I vaccini Covid a mRna di Pfizer e Moderna riducono dell’80% il rischio di infezione
I vaccini anti-Covid a mRna riducono dell’80% il rischio di infezione dopo la somministrazione della seconda dose. Lo indicano i risultati di un nuovo studio condotto negli Stati Uniti dai ricercatori della Mayo Clinic che hanno determinato i tassi di infezione riscontrati in persone vaccinate e non vaccinate sulla base di oltre 48mila tamponi molecolari. Questi test erano parte dei controlli di routine svolti prima di trattamenti non correlati a Covid-19, come interventi chirurgici e altre procedure mediche nei campus della Mayo Clinic in Arizona, Minnesota e Wisconsin, di cui circa 3mila su pazienti che hanno ricevuto almeno una dose dei vaccini di Pfizer-Biotech e Moderna autorizzati dalla Food and Drug Administration (FDA) per l’uso di emergenza negli Usa.
I vaccini a mRna riducono il rischio di infezione
L’analisi pubblicata su Clinical Infectious Diseases, uno studio di coorte retrospettivo su adulti senza sintomi di Covid-19 che sono stati sottoposti a un test molecolare per Sars-Cov-2 tra il 17 dicembre 2020 e l’8 febbraio 2021, ha indicato un esito positivo in 42 (1,4%) di 3.006 tamponi effettuati dai vaccinati e in 1.436 (3,2%) di 45.327 tamponi dei non vaccinati, mostrando un rischio di infezione significativamente più basso nei soggetti immunizzati sia dopo la prima dose, sia dopo il richiamo.
“Abbiamo scoperto che dopo 10 giorni o più dalla prima dose di Pfizer-BioNTech, i pazienti avevano il 72% di probabilità in meno di risultare positivi al test Covid – ha affermato Aaron Tande, specialista in Malattie infettive della Mayo Clinic e primo co-autore dello studio – . Chi aveva ricevuto due dosi aveva il 73% di probabilità in meno rispetto a chi non era vaccinato”.
Il metodo statistico per l’aggiustamento dei fattori confondenti ha quindi permesso di determinare una riduzione del rischio dell’80% di risultati positivi nei soggetti vaccinati con due dosi, dunque una probabilità significativamente inferiore di contagio anche asintomatico e del rischio di diffondere inconsapevolmente il virus ai non vaccinati. “La somministrazione di vaccini a base di mRna ha mostrato un’associazione significativa con un rischio ridotto di infezione asintomatica da Sars-Cov-2 – concludono gli autori dello studio – . I risultati dimostrano l’impatto dei vaccini sulle infezioni asintomatiche, integrando i risultati dello studio randomizzato sui pazienti sintomatici”.