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Covid 19

I vaccini Covid a mRNA di Pfizer e Moderna proteggono anche dal contagio

Lo indica un nuovo studio dei CDC condotto tra il personale sanitario, i primi soccorritori e altri lavoratori essenziali e in prima linea in otto centri degli Stati Uniti: “Rischio di infezione ridotto del 90% dopo due dosi e dell’80% dopo la prima”.
A cura di Valeria Aiello
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I vaccini a mRNA di Pfizer-BionTech e Moderna sono efficaci non sono nel prevenire le forme sintomatiche di Covid-19 ma anche nel proteggere dal contagio. Lo indicano i dati di un nuovo studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti che ha confermato nel mondo reale i risultati di due studi clinici di fase III (Baden LR et al. NEJM 2021; Polack FP et al. NEJM 2020).

I vaccini a mRna riducono il rischio di infezione

La nuova analisi, pubblicata su MMWR, ha coinvolto 3.950 persone tra medici, operatori sanitari, primi soccorritori e altri lavoratori essenziali e in prima linea di otto località statunitensi – Phoenix, Tucson e altre aree dell’Arizona; Miami (Florida); Duluth (Minnesota); Portland (Oregon); Temple (Texas) e Salt Lake City (Utah). In 2.479 (82,8%) hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino raccomandate e in 477 (12,1%) almeno una singola iniezione. “Tra in non vaccinati – indicano i CDC – sono state diagnosticate 1,38 infezioni ogni 1.000 persone al giorno. Al contrario, tra le persone completamente immunizzate (almeno 14 giorni dopo la seconda dose) sono state riportate 0,04 infezioni su 1.000 persone al giorno mentre tra le parzialmente immunizzate (almeno 14 giorni dopo la prima dose e prima della seconda dose) sono state segnalate 0,19 infezioni su 1.000 persone al giorno”.

Dati che hanno dunque permesso di calcolare l’efficacia del vaccino nel proteggere dal contagio. “La prevenzione dall’infezione è stata del 90% per l’immunizzazione completa e dell’80% per l’immunizzazione parziale – osservano i CDC – . Questi risultati indicano che gli attuali vaccini a mRna sono efficaci nel prevenire l’infezione da Sars-Cov-2, indipendentemente dallo stato dei sintomi, tra gli adulti in età lavorativa in condizioni reali”.

Conclusioni che, ha aggiunto l’Ente statunitense per il controllo delle malattie, completano e ampliano i risultati di studi precedenti, dimostrando che i vaccini a mRna di Pfizer-BionTech e Moderna possono ridurre il rischio di infezione e, di conseguenza, il rischio di trasmissione del virus. “Il calo dell’infezione trasmissibile da persone con infezione asintomatica o prima della comparsa dei sintomi è particolarmente importante tra il personale sanitario, i primi soccorritori e altri operatori essenziali e in prima linea, dato il loro potenziale di trasmissione dovuto ai frequenti contatti ravvicinati con i pazienti e il pubblico – precisano i CDC – . Con il progredire dello studio, i virus isolati saranno caratterizzati geneticamente per esaminare le caratteristiche delle infezioni che si sono verificate e, dato che vi è incertezza relativa al numero di giorni necessari per sviluppare l’immunità dopo la vaccinazione, è giustificata la ricerca futura che esamini l’efficacia del vaccino nei diversi intervalli di tempo”.

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