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I vaccini contro l’HIV sono più vicini: scoperto un nuovo anticorpo anti-glicano

Identificato i ricercatori del Duke Human Vaccine Institute di Durham, questo nuovo anticorpo è in grado di legarsi allo scudo di zuccheri che i virus utilizzano per sfuggire alla risposta immunitaria: “Questa caratteristica potrà essere utilizzata per progettare vaccini che prendano di mira questa schermatura”.
A cura di Valeria Aiello
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Un particolare anticorpo anti-glicano, in grado di legarsi allo scudo di zuccheri sulla superficie esterna dei virus, potrebbe essere sfruttato per lo sviluppo di nuovi vaccini contro l’HIV. La sua identificazione si deve a un team di ricerca del Duke Human Vaccine Institute di Durham, in Carolina del Nord, che ha descritto per la prima volta la sua struttura, evidenziando la capacità di questo anticorpo, indicato come anticorpo reattivo ai glicani Fab-dimerizzati (FDG), di legare il rivestimento di zuccheri presente sulla superficie esterna dell’HIV che permette al virus e diversi altri patogeni (tra cui Sars-Cov-2) di sfuggire alla risposta immunitaria dell’ospite infettato. Questo scudo, formato da glicani, offre infatti una schermatura superficiale che permette ai virus di “mimetizzarsi”, facendoli sembrare parte dell’ospite piuttosto che pericolosi agenti patogeni.

Ad oggi, c’era un solo studio che riportava un anticorpo simile contro l’HIV, identificato quasi venticinque anni fa e chiamato 2G12. Il nuovo tipo di anticorpi, descritto dai ricercatori in uno studio pubblicato sulla rivista Cell, ha una struttura rara e mai vista prima, in parte analoga a 2G12, che consente a queste molecole di legare saldamente una zona specifica e densa di zuccheri sull’HIV ma non le altre superfici cellulari avvolte dai glicani.

Le caratteristiche strutturali e funzionali di questi anticorpi possono essere utilizzate per progettare vaccini che prendano di mira i glicani presenti sull’HIV, provocando una risposta delle cellule B che neutralizza il virus – ha spiegato Wilton Williams, direttore del Viral Genetics Analysis Core del Duke Human Vaccine Institute e autore principale dello studio – . Questi anticorpi sono in realtà molto più comuni nelle cellule del sangue rispetto ad altri anticorpi neutralizzanti che mirano a specifiche regioni dello strato esterno dell’HIV, rappresentando una scoperta entusiasmante, perché supera una delle più grandi complessità associate ad altri tipi di anticorpi neutralizzanti”.

L’identificazione è arrivata in seguito all’isolamento di una cellula immunitaria, trovata in alcuni esemplari di scimmie e negli esseri umani, in grado di produrre questo tipo di anticorpi anti-glicano. “Naturalmente – ha aggiunto Barton Haynes, direttore del Duke Human Vaccine Institute e autore senior dello studio – non è stato semplice arrivare alla loro identificazione. Questi anticorpi rappresentano una nuova forma di difesa dell’ospite, hanno una forma speciale e potrebbero essere efficaci contro una serie di agenti patogeni”.

Secondo quanto riportato dal team di ricerca, esperimenti di laboratorio indicano infatti che gli anticorpi FDG sono in grado di legare non solo lo scudo di zuccheri presente sull’HIV ma anche quello di altri patogeni, tra cui il lievito Candida albicans e alcuni virus, compreso Sars-Cov-2. Ulteriori studi, già in programma, valuteranno il modo di sfruttare questo anticorpo contro i diversi microrganismi, esaminando la loro efficacia nel neutralizzarli.

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