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I Social Network agiscono sulla struttura del cervello?

Secondo uno studio condotto in Inghilterra ci sarebbe un rapporto tra il numero di amici su Facebook e lo sviluppo delle dimensioni di alcune aree del cervello.
A cura di Nadia Vitali
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Secondo uno studio condotto in Inghilterra ci sarebbe un rapporto tra in numero di amici su Facebook e lo sviluppo delle dimensioni di alcune aree del cervello.

Per il momento, a quanto pare, non ci sarebbe da temere il rimpicciolimento della materia grigia per tutti gli instancabili utenti di Social Media, tutt'altro. Stando a quanto sostiene una ricerca condotta presso il Wellcome Trust Institute e pubblicata da Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences  le dimensioni del nostro cervello sarebbero influenzate dal numero di amicizie virtuali che si stabiliscono grazie ai Social Media.

I ricercatori dell'University College di Londra sarebbero arrivati a questa conclusione dopo aver visionato, grazie ad una scansione tridimensionale, il cervello di 125 studenti universitari volontari a cui venivano poste domande relative al loro numero di amici a scuola o all'università, alle persone dalle quali venivano invitate alle feste ma anche quanti amici avevano su Facebook; i risultati hanno messo in evidenza una maggiore densità di materia grigia in alcune zone in tutte le persone che vantavano una rete sociale virtuale maggiormente sviluppata.

Già noto in passato agli studiosi era il dato per cui le maggiori dimensioni dell'amigdala sarebbero state da collegare ad un numero più elevato di amicizie nella vita reale. La nuova scoperta, invece, riguarderebbe nuove aree, ovvero il solco temporale superiore destro, la circonvoluzione temporale media e la corteccia entorinale, tutte coinvolte in misura diversa nei fenomeni legati alla comunicazione, alla memoria, all'orientamento.

Certo, un legittimo dubbio sorge immediato: e se fosse proprio una determinata conformazione del proprio cervello a rendere alcune persone particolarmente capaci di sviluppare amicizie ricorrendo al web, anziché ipotizzare delle responsabilità nell'uso dei Social Media per le diverse densità di materia grigia? In effetti, questa ipotesi interpretativa alternativa non smentirebbe gli esisti della ricerca; quello che sembra certo, insomma, è solo che alcune regioni di questo misterioso organo giocherebbero un ruolo fondamentale nelle interazioni sociali, anche in quelle virtuali.

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