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Covid 19

I sintomi di Long Covid colpiscono quasi un quarto dei guariti, compresi gli asintomatici

Lo indicano i dati del più grande studio finora condotto sui postumi a lungo termine dell’infezione da coronavirus. Tra i disturbi più comuni ci sono dolori muscolari, difficoltà respiratorie, iperlipidemia, malessere, affaticamento e ipertensione. Nei giovani, riscontrata inoltre un’alta percentuale di infiammazioni cardiache.
A cura di Valeria Aiello
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Non solo chi ha avuto una forma grave di Covid-19, ma anche le persone con infezioni lievi/moderate e che non hanno mostrato particolari segni clinici della malattia possono andare incontro a un successivo peggioramento dello stato di salute e sperimentare una serie di disturbi che persistono nel tempo. Queste condizioni, note come postumi a lungo termine di Covid-19 o sintomi di Long Covid, sono state analizzate nel dettaglio da un nuovo studio condotto negli Stati Uniti e che, ad oggi, è il più ampio per dimensioni del campione a valutare l’insorgenza di questa sindrome nei guariti. Per l’indagine, sono stati infatti utilizzati i dati clinici di quasi 2 milioni di persone che hanno contratto l’infezione nel 2020, le cui informazioni relative alle cure mediche sono presenti nei registri della FAIR Health, un’organizzazione no-profit che raccoglie i dati sull’assicurazione sanitaria negli Usa.

Sintomi di Long Covid frequenti anche negli asintomatici

I dati hanno indicato che, quasi un quarto (23%) delle persone ha manifestato almeno un sintomo persistente a distanza di almeno quattro settimane dalla diagnosi di Covid-19, in misura maggiore tra i pazienti che hanno richiesto il ricovero in ospedale (50%) ma anche in una parte consistente di pazienti sintomatici non ricoverati (27,5%) e di asintomatici (19%).

Le cinque condizioni risultate più comuni in tutte le età sono dolori muscolari, difficoltà respiratorie, iperlipidemia, malessere/affaticamento e ipertensione, sebbene la loro frequenza sia risultata differente nelle diverse fasce di popolazione. Nell’età pediatrica (0-18 anni), oltre a dolore e difficoltà respiratorie – rivelatesi nel complesso le più comuni in tutti i pazienti con Long Covid – i problemi intestinali e l’iperlipemia erano di un terzo più frequenti.

Dall’analisi per genere, è inoltre emerso che la maggior parte delle condizioni post-Covid hanno riguardato più le donne che gli uomini. Tuttavia, nella popolazione maschile, alcuni disturbi sono stati diagnosticati più spesso, come ad esempio le infiammazioni cardiache (miocarditi), rilevate nel 52% degli uomini e nel 48% delle donne.

Guardando invece all’età, la percentuale più alta di persone che hanno sofferto di miocarditi (25,4%) è stata riscontrata tra i giovani, nella fascia compresa tra i 19 e 29 anni. Quanto alle condizioni post-Covid relative alla salute mentale, l’ansia ha riguardato la percentuale più alta di pazienti in tutte le fasce di età, seguita da depressione, disturbi dell’adattamento e tic nervosi.

L’aspetto che più ci ha sorpreso – ha affermato Robin Gelburd, presidente di Fair Health –  è l’alta percentuale di pazienti asintomatici che sono rientrati tra coloro che hanno sviluppato Long Covid”.

Il fatto che le persone asintomatiche possano avere sintomi di post-Covid, ha aggiunto Gelburd, è un fattore importante da sottolineare, affinché pazienti e medici possano considerare la possibilità che alcuni problemi di salute siano effettivamente conseguenza dell’infezione virale. “Ci sono alcune persone che potrebbero non aver neppure saputo di aver contratto la malattia, ma se continuano a manifestare alcune di queste condizioni insolite, può valere la pena effettuare ulteriori indagini mediche in tal senso”.

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