I nostri antibiotici potrebbero non essere più efficaci contro i batteri
I ricercatori della South China Agricultural University in Cina hanno scoperto che esiste un gene, chiamato mcr-1, che rende i batteri resistenti alle polimixine, un gruppo di antibiotici considerati l'ultimo tipo di difesa che ci è rimasto. Nello specifico, questo tipo di resistenza si è diffusa tra le enterobateriacee, batteri il cui habitat è l'intestino. Il gene mrc-1 è stato trovato nei plasmidi, piccoli filamenti di DNA che possono essere facilmente copiati e trasferiti ad altri batteri, la facilità di diffusione e trasmissione rende chiaro il problema a cui stiamo andano incontro.
Come spiega lo stesso Jian-Hua Liu, autore della ricerca intitolata “Emergence of plasmid-mediated colistin resistance mechanism MCR-1 in animals and human beings in China: a microbiological and molecular biological study” e pubblicata su The Lancet Infectious Diseases.
“Questi risultati sono preoccupanti. Le polimixine sono l'ultima classe di antibiotici in cui la resistenza non era capace di passare tra le cellule. Adesso però la resistenza alla colistina, risultato di mutazioni cromosomiche, hanno reso il meccanismo della resistenza instabile e capace di diffondersi tra i batteri”.
Tra quelli analizzati, la resistenza è stata rilevata tra l'Escherichia coli e il Klebsiella pneumoniae, batteri comuni e potenzialmente mortali che hanno ora un potenziale pandemico.
I ricercatori hanno scoperto la presenza del gene mcr-1 nel 15% dei campioni analizzati (78 su 523), inoltre la resistenza è risultata in crescita in questi anni, il che preoccupa maggiormente gli scienziati.
Per capire come i ricercatori stiano pensando di muoversi bisognerà ancora aspettare, per il momento però è certo che una scoperta simile, se verificata nel tempo, ha un potenziale davvero pericoloso per la nostra salute.