I non vedenti sanno come sono fatti gli elefanti, gli squali e i fenicotteri: ecco perché
Le persone non vedenti dalla nascita sanno come sono fatti gli elefanti, gli squali e i fenicotteri, questo dimostra che non serve vedere per sapere. Ma come è possibile? Ce lo spiegano gli scienziati della Johns Hopkins University attraverso il loro nuovo affascinante studio. Vediamo allora come fanno le persone non vedente a conoscere l’aspetto esteriore degli animali.
Testare la non vista. Per giungere alle loro conclusioni, gli scienziati hanno chiesto la partecipazione ad un gruppo di 20 persone non vedenti e 20 persone vedenti a cui è stato dato il compito, dato un elenco di animali comunicato per nome della specie, di:
- ordinarli per taglia dal più piccolo al più grande, e per altezza dal più basso al più alto,
- ordinarli in base alla forma, alla tipologia di pelle e al colore
- scegliere quale animale non appartenesse ad un determinato gruppo
- scegliere le varie tipologie di pelle, tipo ‘L’ippopotamo ha le piume, il pelo, la pelle o le squame)’.
I risultati. I dati raccolti hanno dimostrato che le persone non vedenti avevano classificato gli animali in modi simili a quelli delle persone vedenti. Ad esempio, tutti quanti hanno dichiarato che i delfini hanno forma simile agli squali e che i bradipi hanno una consistenza simile ai grizzly. 15 su 20 non vedenti e 19 su 20 vedenti hanno considerato gli elefanti più grandi dei rinoceronti.
Il colore fa la differenza. Un elemento distintivo tra i soggetti non vedenti e quelli vedenti è però il colore. I partecipanti vedenti hanno creato gruppi per animali bianchi, rosa, neri, bianchi e neri, marroni e grigi e li hanno classificati facilmente prendendo in considerazione i loro colori primari. Diversamente, i vedenti hanno incontrato difficoltà a mettersi d’accordo sulla classificazione per forma. Al contrario, le persone non vedenti hanno avuto difficoltà a mettersi d’accordo sui colori, ma non sulle forme.
Come è possibile? Secondo gli esperti, la capacità dei non vedenti di definire le forme degli animali è data dal fatto che tendono ad affidarsi alle classificazioni biologiche che gli scienziati utilizzano per raggruppare le specie. Si tratta di una strategia molto funzionale. Insomma, le persone non vedenti sviluppano idee molto ricche e accurate sull’aspetto che si basano sull’inferenza.
Conclusioni. Lo studio è interessante perché dimostra che per conoscere l’aspetto esteriore di persone, oggetti e animali non è necessaria la vista o l’esperienza come siamo abituati a pensare, ma la comunicazione linguistica può bastare per avere una conoscenza ricca e accurata delle cose.
Lo studio, intitolato “Knowledge of animal appearance among sighted and blind adults”, è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.