I funghi allucinogeni combattono la depressione e l’ansia nei malati di cancro
Se essere malati di cancro non dovesse essere sufficiente, a peggiorare la vita dei pazienti ci si mettono alcuni effetti collaterali della malattia: l'ansia e la depressione. Queste due condizioni sono particolarmente debilitanti e non agevolano il processo di guarigione. Per riuscire a contrastarle, i medici della John Hopkins University hanno analizzato sostanze alternative, come quelle contenute nei funghetti allucinogeni, come spiegato all'interno dello studio intitolato “Psilocybin produces substantial and sustained decreases in depression and anxiety in patients with life-threatening cancer: A randomized double-blind trial” e pubblicato sul Journal of Psychopharmacology.
Nello specifico i ricercatori hanno preso in considerazione gli effetti della psilocibina, una triptammina psichedelica la cui struttura è simile a quella del neurotrasmettitore serotonina e che, una volta ingerita, influenza la nostra personalità. Dai test effettuati sui 51 pazienti partcipanti allo studio, i ricercatori sono giunti alla conclusione che la psilocibina sia in grado, davvero, di ridurre lo stato di ansia, di depressione e di paura della morte nei partecipanti. Il consumo di questa sostanza ha permetto ai pazienti di raggiungere un miglioramento delle condizioni e della qualità di vita e un maggior ottimismo.
In soli sei mesi dopo la sessione finale di somministrazione della psilocibina, i ricercatori hanno notato che, tra i pazienti,:
- l'80% ha continuato a mostrare una diminuzione della depressione e dell'ansia
- l'83% ha confermato un incremento del benessere e della soddisfazione
- il 67% ha dichiarato che quella provata è stata una delle cinque esperienze più significative della vita
- il 70% ha dichiarato che quella vissuta è stata una delle cinque esperienze spirituali più significative della vita
Ovviamente i ricercatori non vogliono invitare le persone a fare uso di funghi allucinogeni, ma stanno studiando la possibilità di consigliarne il consumo in casi particolari come quello dei pazienti malati di cancro.
[Foto copertina di Meditations]