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I farmaci per la prostata aumentano il rischio di diabete di tipo 2: perché e cosa fare

Gli scienziati hanno scoperto che gli uomini a cui sono stati prescritti farmaci per i problemi di prostata rischiano di sviluppare il diabete di tipo 2 e ci spiegano come questo sia possibile, ma soprattutto ci fanno sapere cosa sia necessario fare nel caso in cui i sintomi di questa condizione dovessero comparire.
A cura di Zeina Ayache
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I ricercatori hanno scoperto che i farmaci utilizzati per trattare i problemi alla prostata incrementano il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, vediamo insieme cosa significa e quali precauzioni dovrebbero prendere gli uomini.

Prostata e farmaci. Agli uomini che hanno la prostata ingrossata spesso viene prescritto un farmaco che inibisce la 5α-reduttasi, un enzima che agisce sul testosterone e riduce la produzione degli ormoni chiamati androgeni, questo aiuta il trattamento di vari sintomi, come ad esempio il ridotto flusso urinario.

Prostata e diabete. Analizzando i dati relativi a 55.000 uomini a cui è stato prescritto il farmaco inibitore per circa 11 anni, gli esperti hanno riscontrato un legame con l’incremento del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 di un terzo circa. Questo significa che, su una popolazione di 500 uomini sotto cura per 20 anni, si sviluppano 16 casi extra di diabete di tipo 2. Anche altri studi hanno dimostrato in passato che i farmaci finasteride e dutasteride possono influenzare il metabolismo riducendo la risposta del corpo all’insulina, un sintomo precoce del diabete di tipo 2, incrementando del 30% il rischio di sviluppare questa condizione, nei soggetti con iperplasia prostatica benigna.

Cosa dovrebbero fare gli uomini. Gli esperti spiegano che quanto scoperto non vuole assolutamente consigliare agli uomini di smettere di assumere il farmaco indicato per i problemi di prostata, ma semplicemente consiglia di porre più attenzione ad eventuali sintomi legati al diabete di tipo 2 così da poter intervenire sul trattamento, in caso di necessità.

Lo studio, intitolato “Incidence of type 2 diabetes mellitus in men receiving steroid 5α-reductase inhibitors: population based cohort study”, è stato pubblicato sulla rivista BMJ.

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