I dolcificanti artificiali fanno ingrassare meno?
I dolcificanti artificiali promettono di soddisfare la voglia di dolce senza il rovescio della medaglia delle calorie in eccesso. Sempre più utilizzati in bevande gassate e bibite dietetiche, possono essere uno strumento per aiutare le persone a diminuire il consumo di zucchero, con un però. Se da un lato alcuni studi scientifici hanno evidenziato che rappresentano una valida alternativa per sostituire lo zucchero, altre ricerche indicano che il loro consumo può portare a conseguenze ormonali, sulla regolazione dei livelli di glicemia e su altri aspetti del metabolismo.
I dolcificanti artificiali fanno ingrassare meno?
“Dobbiamo sbarazzarci dell’idea secondo cui, siccome hanno meno calorie, abbiano zero effetti metabolici” premette Marta Yanina Pepino, ricercatrice del Dipartimento di scienze alimentari e nutrizione umana dell’Università dell'Illinois a Urbana-Champaign – . I nostri dati suggeriscono che i sostituti dello zucchero sono metabolicamente attivi e, a seconda della frequenza con cui vengono consumati, alcune persone possono andare incontro a più o meno conseguenze di altre” ha spiegato in un’intervista a The New York Times. Il quotidiano statunitense ha riassunto i risultati di un recente report pubblicato sul Journal of the American Heart Association in cui i ricercatori del Boston Children’s Hospital hanno valutato cosa accadeva quando i bevitori di bibite zuccherate sono passati all’acqua potabile o a bevande con dolcificanti artificiali.
Gli studiosi hanno arruolato 203 adulti che consumavano almeno una bevanda a base di zucchero al giorno, dividendoli in tre gruppi. Al primo sono state consegnate bibite zuccherate artificialmente ed è stato detto loro di sostituirle con le loro solite bevande a base di zucchero. Il secondo gruppo ha invece ricevuto bottiglie di acqua naturale e frizzante mentre il terzo, che fungeva da controllo, ha continuato a bere bevande zuccherate come sempre fatto. Dopo aver seguito i tre gruppi per un anno, i ricercatori non hanno riscontrato particolari differenze per quanto riguarda l’aumento complessivo di peso o di altri indicatori di salute metabolica.
Tuttavia, quando hanno specificatamente analizzato le persone in sovrappeso, hanno riscontrato che chi era passato dalle bevande zuccherate a quelle con dolcificanti artificiali o all’acqua, queste erano andate incontro a un aumento di peso significativamente inferiore rispetto alle quelle in sovrappeso che avevano continuato a bere bevande zuccherate. In particolare, coloro che avevano bevuto bevande dolcificate avevano preso circa mezzo chilo mentre chi era passato all’acqua aveva perso mezzo chilo. Chi, invece, aveva continuato a bere normalmente le bevande zuccherate, era ingrassato di circa 5 chili.
Tuttavia, i risultati dello studio hanno indicato che le persone in sovrappeso e quelle normopeso hanno risposto diversamente alla sostituzione delle bevande zuccherate. “Le persone con più grasso addominale potrebbero aver avuto il massimo beneficio della sostituzione delle bevande zuccherate con bevande dietetiche o acqua perché secernono più insulina, un ormone che promuove l’accumulo di grasso, in risposta allo zucchero – ha ipotizzato il dottor David Ludwig, autore dello studio e co-direttore del New Balance Foundation Obesity Prevention Center presso il Boston Children's Hospital – . Tuttavia, chi è più magro potrebbe non essere così sensibile allo zucchero”.
Il consumo può portare a disfunzioni ormonali
Alla luce di questi risultati e del decennale dibattito sull’impatto dei dolcificanti sulla salute e il peso corporeo si inseriscono le ricerche della dott.ssa Pepino che ha scoperto che le persone in sovrappeso si sono dimostrate più resistenti all’insulina dopo aver bevuto una bevanda contenente sucralosio, un dolcificante artificiale molto comune e molto più dolce del saccarosio, della saccarina e dell’aspartame, rispetto a quando bevevano solo acqua. Altri studi clinici hanno inoltre indicato che il consumo di sucralosio ha promosso la resistenza all’insulina anche nelle persone normopeso.
Un’ipotesi diffusa è quella che i dolcificanti artificiali siano in grado di confondere l’organismo: i loro sapori dolci inviano un segnale al cervello e all’apparato digerente affinché si preparino a controllare una grande quantità di glucosio che, non arrivando mai, possono mandare fuori controllo la produzione di insulina, portando a disfunzioni metaboliche. Una tesi condivisa anche dalla dott.ssa Pepino che ha spiegato che per migliaia di anni gli esseri umani hanno vissuto in un mondo in cui i sapori intensamente dolci erano rari, diventando un segnale per l’organismo per regolare il livello di zuccheri nel sangue. In tal senso, consiglia alle persone di considerare i sapori dolci, in qualunque forma, un piacere e non un’abitudine: “Il dolce dovrebbe essere consumato con moderazione, indipendentemente dal fatto che abbia più o meno calorie” ha concluso.