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Covid 19

I cani sono più veloci del tampone: rilevano la Covid-19 in meno di un secondo

Lo suggeriscono i risultati di uno studio condotto su cani addestrati a riconoscere l’odore associato alla malattia: “Capaci di rilevare rapidamente e con grande affidabilità i positivi, anche asintomatici, segnalati con un’accuratezza del 94%”.
A cura di Valeria Aiello
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Uno dei sei cani della Medical Detection Dogs che ha preso parte allo studio / credit: Neil Pollock
Uno dei sei cani della Medical Detection Dogs che ha preso parte allo studio / credit: Neil Pollock
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Decisamente più veloci di un tampone molecolare e più affidabili di un test rapido: sono i cani che fiutano l’infezione da coronavirus, in grado di rilevare e segnalare con estrema precisione l’odore della malattia. La conferma di questa loro abilità arriva da un nuovo studio condotto dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine (LSHTM) in collaborazione con la Medical Detection Dogs e la Durham University, i cui risultati indicano come l’infezione determini un odore specifico nelle persone che cani appositamente addestrati sono capaci di rilevare rapidamente e in modo non invasivo, annusando gli indumenti indossati non solo dai malati ma anche dagli asintomatici.

Lo studio, che non è ancora stato sottoposto a peer review, è ad oggi il più completo e approfondito in questo ambito di ricerca, combinando i dati raccolti durante la prima fase di test, l’analisi degli odori e la modellazione matematica. In parte finanziato dal Department of Health & Social Care britannico, ha integrato l’esame di campioni di odori a partire da calze, mascherine e camicie che sono state donate da oltre 3.750 persone di tutto il Regno Unito, incluso il personale del sistema sanitario.

Nel dettaglio, indicano i dati della ricerca, i cani sono riusciti a rilevare la presenza di Covid-19 con una sensibilità che ha raggiunto il 94,3% – significa che su 100 campioni positivi, ne hanno identificati correttamente 94 – , senza mostrare particolari differenze nel segnalare i casi determinati da diverse varianti e con carica virale alta o bassa. Percentuale che si confronta con una sensibilità del 58-77% dei test antigenici rapidi a flusso laterale e del 97,2% di quelli tradizionali con metodo molecolare (PCR), palesemente superati in velocità, dal momento che il fiuto canino restituisce una diagnosi in meno di un secondo.

Tala, una femmina di labrador del gruppo di sei cani che ha preso parte allo studio, si è dimostrata la più accurata nell’identificazione, con una sensibilità del 94,5% e una specificità del 92%. “Rilevare correttamente l’odore e sapere quando non è presente alcuna malattia in oltre il 90% dei casi è notevole – ha affermato Claire Guest, direttore scientifico di Medical Detection Dogs e autrice principale dello studio – . Siamo così orgogliosi di nostri cani, e del fatto che abbiano individuato così accuratamente l’odore di Covid-19 da pezzi di calzino indossati diverse settimane prima, che riteniamo si possano effettivamente addestrare per una identificazione affidabile dei positivi”.

I modelli matematici hanno evidenziato il potenziale utilizzo nei luoghi di passaggio e di ingresso nel Paese, suggerendo che due cani opportunamente addestrati potrebbero controllare 300 passeggeri di un aereo in circa 30 minuti, come parte di una strategia di “screening e test rapido”. Solo le persone identificate dai cani verrebbero poi testate con il tampone molecolare.

Sebbene l'implementazione di massa dei vaccini sia un grande successo, ci vorrà del tempo per raggiungere i livelli di copertura necessari affinché le nostre vite tornino quasi alla normalità – ha aggiunto il professor James Logan, capo del dipartimento di controllo delle malattie infettive presso la LSHTM e coordinatore del progetto – . Con la minaccia di nuove varianti in altri Paesi, la possibilità per rilevare le infezioni con incredibile velocità e buona precisione in grandi gruppi di persone, anche asintomatiche, potrebbe davvero aiutarci a fare le cose che amiamo prima, in sicurezza e con meno blocchi, così come facilitare la riduzione dei tempi di coda alle frontiere o agli eventi sportivi”.

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