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I bambini più intelligenti vivono più a lungo e in salute

Un studio dimostra che maggiore è il quoziente intellettivo di un bambino, minori sono i rischi che da adulto possa morire di alcune malattie: insomma, chi è più intelligente vive più a lungo.
A cura di Zeina Ayache
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I bambini che hanno in quoziente intellettivo elevato, hanno anche una maggiore aspettativa di vita e un ridotto rischio di sviluppare malattie che possono portare alla morte, come problemi cardiaci, ictus, tumori legati al vizio del fumo, malattie respiratorie e demenza. A darci questa notizia sono i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma che sulla rivista The BMJ hanno pubblicato il loro studio intitolato “Higher IQ in childhood is linked to a longer life”. Ma come è possibile?

Uno studio sui dati. I ricercatori hanno raccolto i dati relativi a 33.536 uomini e 32.229 donne nati nel 1936 e sui quali erano stati effettuati alcuni test per determinarne il quoziente intellettivo. Di queste persone sono state anche prese in considerazioni le cause di morte come coronopatie, ictus, tumori specifici, malattie respiratorie e digestive, altro come suicidi o ferite e incidenti. Queste informazioni sono state messe a confronto con altri fattori come l'età, il sesso e lo status economico.

Quoziente intellettivo e salute. Dalle analisi effettuate è emerso che ai soggetti che da bambini avevano un quoziente intellettivo superiore era associato un ridotto rischio di morire, per lo meno fino ai 79 anni (età dei partecipanti al momento dello studio). Nello specifico, parlando di malattie, i partecipanti con un QI alto avevano il 28% di rischio in meno di morire di malattie respiratorie, il 25% di rischio in meno di morire di coronopatia e il 24% di rischio di meno di morire in seguito ad un ictus. E non è tutto. Il rischio era risotto anche per morte associata a ferite, tumori legati al fumo (allo stomaco o ai polmoni), malattie digestive e demenza.

Come è possibile. Per quanto lo studio abbia diversi limiti legati al fumo e allo status socioeconomico dei partecipanti, è comunque interessante, soprattutto per studi futuri, comprendere come l'intelligenza possa influenzare il rischio di morte, se effettivamente il QI misurato all'età di 11 anni possa rappresentare un dato significativo e se alla base di questa relazione ci siano fattori genetici che permettono appunto di vivere di più. Per scoprirlo non ci resta che aspettare ulteriori ricerche.

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