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Gli scienziati hanno scoperto Igea: un nuovo pianeta nano nel sistema solare

Grazie al supporto dello strumento Sphere dell’ESO installato sul Vlt (Very Large Telescope) un gruppo di astronomi ha rivelato che l’asteroide Igea potrebbe essere classificato come pianeta nano. L’oggetto – hanno spiegato gli esperti – è il quarto per dimensione nella fascia degli asteroidi, dopo Cerere, Vesta e Pallade.
A cura di Davide Falcioni
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Grazie all'ausilio dello strumento Sphere dell'ESO installato sul Vlt (Very Large Telescope) un gruppo di astronomi ha reso noto che l'asteroide Igea potrebbe essere classificato come pianeta nano. L'oggetto – hanno spiegato gli esperti – è il quarto per dimensione nella fascia degli asteroidi, dopo Cerere, Vesta e Pallade. Per la prima volta, gli scienziati hanno osservato Igea con una risoluzione sufficientemente elevata da studiarne la superficie e determinarne la forma e le dimensioni, scoprendo che è sferica e potrebbe rubare a Cerere il primato di più piccolo pianeta nano nel Sistema Solare.

Come oggetto appartenente alla fascia principale degli asteroidi, Igea soddisfa immediatamente tre dei quattro requisiti per essere classificato come pianeta nano: orbita intorno al Sole, non è una luna e, a differenza di un pianeta, non ha ripulito la propria orbita. Il requisito finale è che abbia una massa sufficiente affinché la sua stessa gravità lo renda di forma approssimativamente sferica. "Grazie alle capacità uniche dello strumento Sphere sul VLT, uno dei sistemi più potenti al mondo per produrre immagini, siamo riusciti a risolvere la forma di Igea, che risulta essere quasi sferica", ha dichiarato Pierre Vernazza del Laboratoire d'Astrophysique de Marsiglia, in Francia, il ricercatore a capo di questo progetto. "Grazie a queste immagini, Igea può essere riclassificata come pianeta nano, finora il più piccolo nel Sistema Solare."

Lo studio dettagliato degli asteroidi è stato possibile grazie non solo ai passi avanti fatti nel calcolo numerico, ma anche a telescopi più potenti. "Grazie al Vlt e allo strumento di ottica adattiva di nuova generazione Sphere, stiamo ora producendo mappe degli asteroidi della cintura principale con una risoluzione senza precedenti, colmando il divario tra osservazioni da terra e missioni interplanetarie", conclude Vernazza.

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