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Gli esseri umani saranno estinti entro 100 anni

Secondo il professor Frank Fenner gli esseri umani hanno le ore contate. La fine della nostra specie dovrebbe giungere entro 100 anni.
A cura di Zeina Ayache
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Entro 100 anni l'umanità sarà scomparsa
Entro 100 anni l'umanità sarà scomparsa

Il professore e scienziato Frank Fenner fa sapere che, entro 100 anni, gli esseri umani non esisteranno più sul nostro pianeta. I motivi della scomparsa del genere umano? La sovrappopolazione unita alla distruzione ambientale e ai cambiamenti climatici.

Per quanto la notizia del professore di microbiologia presso l'Australian National University (ANU) di Canberra possa non farci piacere, dobbiamo comunque, o per lo meno secondo lui dovremmo, arrenderci all'idea che nel giro di un secolo noi, come altre specie di animali, non popoleremo più la Terra.

Presto saremo estinti, non c'è nulla che si possa fare, ormai è tardi”, queste le parole utilizzate in occasione di un'intervista rilasciata al The Australian. Diventa difficile dargli torto, considerando i miliardi di esseri umani che già oggi abitano questo pianeta e che continueranno ad aumentare esponenzialmente. Le guerre per il cibo, afferma Fenner, saranno all'ordine del giorno e i nostri nipoti dovranno affrontare un mondo che sarà molto difficile.

Non sono pochi gli scienziati concordi con questa visione pessimistica, per fortuna però c'è chi, come il collega dei Fenner, il professor Stephen Boyden, sostiene come la fine possa essere evitata. Per farlo però c'è bisogno di modificare l'approccio alla vita che abbiamo oggi per andare verso una realtà ecologica ed ecosostenibile che, se dal punto di vista scientifico potrebbe essere già a nostra disposizione, dal punto di vista politico fa ancora fatica ad imporsi.

L'Antropocene, termine coniato dal biologo Eugene Stoermer che indica l'era geologica attuale nella quale noi esseri umani siamo i responsabili dei vari cambiamenti ambientali in corso, potrebbe essere al capolinea. “Finché c'è un barlume di speranza, vale la pena continuare a provare a risolvere il problema. La conoscenza scientifica c'è, ciò che manca è la volontà politica” conclude Boyden. Insomma, la speranza è l'ultima a morire.

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