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Gli effetti collaterali della terza dose di vaccino Covid sono “simili” a quelli della seconda

È quanto emerge dai dati del monitoraggio dei CDC sulla sicurezza della dose aggiuntiva negli Stati Uniti, rafforzando i risultati dello studio clinico di Pfizer/BionTech: “Effetti da lievi a moderati e transitori, senza alcun modello imprevisto di reazioni avverse”.
A cura di Valeria Aiello
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Gli effetti collaterali della terza dose sono “simili” a quelli della seconda: è quanto emerge dal monitoraggio dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sulla sicurezza della dose aggiuntiva negli Stati Uniti, tra i primi Paesi ad aver modificato l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) per i vaccini di Pfizer/BioTech e Moderna, approvando la somministrazione della terza dose per i fragili e gli over 65.

La valutazione, basata sul sistema di sorveglianza v-safe sviluppato dai CDC, ha preso in esame un totale di 22.191 terze dosi nel periodo compreso tra il 12 agosto e il 19 settembre, quando negli Usa il booster vaccinale era indicato solo per le persone immunodepresse. Di queste, la quasi totalità delle somministrazioni è avvenuta con una terza dose dello stesso vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna) utilizzato per le prime due, mentre solo l’1,5% ha ricevuto un vaccino diverso. “La maggior parte delle reazioni locali e sistemiche segnalate sono state da lievi a moderate, transitorie e riportate più frequentemente il giorno dopo la vaccinazione” indicano i CDC che hanno analizzato la frequenza di tali effetti collaterali.

Gli effetti collaterali della terza dose

Reazioni nel sito di iniezione, come dolore o gonfiore, sono state riportate dal 79,4% dei partecipanti allo studio dopo una terza dose di vaccino, rispetto al 77,6% dopo la seconda dose. Leggermente inferiore, invece, la frequenza di reazioni sistemiche, come febbre o mal di testa, con il 74,1% delle persone che ha riportato questo tipo di effetto collaterale dopo la terza dose rispetto al 76,5% dopo la seconda. L’analisi, pubblicata su MMWR, ha inoltre indicato che tra coloro che hanno riportato dolore al sito di iniezione, la maggior parte delle reazioni è stata lieve (51,4%) o moderata (41,9%) e solo il 6,7% ha riportato un dolore tale da rende difficili o impossibili le attività quotidiane.

Non sono stati identificati modelli imprevisti di reazioni avverse; quelli riportati erano da lievi a moderati e transitori” precisano i CDC che continueranno a monitorare la sicurezza delle dosi aggiuntive, in particolare nei casi di vaccinazione con una dose aggiuntiva diversa da quella del primo ciclo vaccinale, essendo nel periodo di studio ancora troppo esiguo il numero di partecipanti in questa situazione. Questa limitazione, ad ogni modo, ha indirettamente rafforzato i risultati dello studio clinico sulla terza dose condotta da Pfizer che, analogamente, ha mostrato come le reazioni avverse di una dose aggiuntiva del proprio vaccino siano simili a quelle della seconda somministrazione.

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