Gli animali non sono più considerati beni mobili, cambia la legge in Francia
La Francia muove i primi passi verso un cambiamento che potrebbe rivelarsi storico considerando gli animali non più “beni mobili”, ma “esseri viventi dotati di sensibilità”.
Uguaglianza
Lo scorso mercoledì 28 gennaio, il Parlamento francese ha riconosciuto gli animali come “esseri viventi dotati di sensibilità” dando il via ad un importante progetto di legge volto alla modernizzazione e semplificazione del diritto riguardante gli animali. Il Codice Civile era ancora l'unico a ritenerli "beni mobili", sia il Codice Penale che le leggi locali, così come il diritto europeo, li riconoscono infatti ormai da tempo come "esseri sensibili". La votazione ha visto tutti i gruppi favorevoli, eccetto l'UMP (Unione per un Movimento Popolare), che ha votato contro, e e del Fronte di Sinistra, che si è invece astenuto.
Non beni, ma individui
Questo passo in avanti soddisfa le richieste della fondazione animalista “30 milion d'amis” (30 milioni di amici) che aveva dato il via, due anni fa, ad una petizione, il cui obiettivo era ottenere una modifica del codice civile che, fino a poco fa, riteneva gli animali come “beni mobili”, proprio come accade ancora oggi in Italia. Inoltre gli animali non verranno più considerati in base al loro valore patrimoniale o di mercato, ma secondo il loro valore intrinseco.
Nulla di nuovo
Non tutti sono contenti. Il deputato dell'UMP Marc Le Fur, per esempio, pensa che queste misure “minacciano pesantemente la filiera agricola degli allevamenti”. La paura è infatti che, considerando gli animali come veri e proprio esseri viventi, i loro diritti nell'ambito dell'allevamento possano cambiare al punto da modificare lo stesso settore. Timori infondati secondo altri che ritengono inefficace questo cambiamento in assenza di una vera e propria categoria all'interno della quale inserire gli animali, che ad oggi non sono né “umani”, né “beni”, che dovrebbe essere il vero obiettivo per cambiamenti possibili. Solo così infatti si potrà realmente intervenire su pratiche crudeli come la corrida, i combattimenti clandestini o la macellazione rituale, per citarne alcuni. In ogni caso, per ora, ci si accontenta di poter punire con pene più severe i privati condannati per maltrattamenti.