Frutta e verdura non sempre fanno dimagrire

Quando si decide di iniziare una dieta, intesa come regime alimentare il cui scopo è far perdere peso, spesso si sceglie di mangiare frutta e verdura poiché considerate meno caloriche rispetto ad altri alimenti. Secondo un nuovo studio della Harvard T. H. Chan School of Public Health condotto da Monica Bertoia, intitolato “Changes in Intake of Fruits and Vegetables and Weight Change in United States Men and Women Followed for Up to 24 Years: Analysis from Three Prospective Cohort Studies” e pubblicato su PLOS Medicine, dovremmo prestare maggiore attenzione al tipo di frutta o verdura che decidiamo di mettere in tavola, visto che alcune di loro sarebbero addirittura controproducenti.
Lo studio è stato effettuato nell'arco di 24 anni su 133.468 cittadini americani, i quali sono stati pesati e analizzati ad intervalli di 4 anni tra il 1986 e il 2010. Per ognuno di loro sono stati calcolati il consumo di specifici alimenti, il tipo di attività fisica, eventuali cambiamenti nello stile di vita e il consumo di sigarette. I dati raccolti hanno evidenziato come il consumo di determinati frutti agevoli la perdita di peso, stiamo parlando ad esempio di frutti di bosco, mele e pere. La perdita di peso è agevolata anche dal consumo di alcuni vegetali, come il tofu o la soia, ma anche il cavolfiore, i broccoli, gli spinaci o le carote.
Esistono però frutti e vegetali che, se consumati durante una dieta, ci remano contro. Tra questi, ad esempio, il mais dolce, i piselli, le patate e la cipolla, ma anche le pesche e le prugne. In generale, gli alimenti con più fibre e un minor livello glicemico sono risultati più dietetici.
La ricerca non vuole certo allontanare i consumatori dalla frutta o dalla verdura, ma semmai fare informazione per comprendere come proprio questi alimenti debbano essere consumati onde evitare l'effetto boomerang.