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Finalmente abbiamo capito a cosa serve Marte: faremo mattoni con il suolo del pianeta

Il suolo di Marte permette di creare mattoni con la semplice compressione del materiale a temperatura ambiente. La scoperta potrebbe supportare i primi astronauti che giungeranno sul pianeta rosso.
A cura di Andrea Centini
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Un team di ricercatori della Scuola di Ingegneria Jacobs dell'Università della California (San Diego) ha scoperto che il suolo di Marte è adatto per costruire mattoni attraverso la semplice pressione del materiale, senza la necessità di aggiungere additivi o altre sostanze leganti. La ricerca, finanziata direttamente dalla NASA, è nata nel programma di iniziative volto a supportare i primi astronauti che attorno al 2030 dovrebbero giungere sul pianeta rosso. Recentemente sono stati ottenuti risultati brillanti sia nella progettazione degli edifici marziani che nel risolvere il problema dei bisogni fisiologici degli astronauti; all'Università della California è stato invece commissionato un lavoro di ricerca sulla costruzione di oggetti utili direttamente in loco.

I mattoni ottenuti dai ricercatori sono ancora molto sottili
I mattoni ottenuti dai ricercatori sono ancora molto sottili

Uno degli ostacoli maggiori della prima missione umana su Marte, infatti, sarà il peso e il quantitativo di materiali che potrà essere trasportato dalla Terra durante il viaggio. L'idea della NASA è quella di ridurli grazie a sofisticate macchine di prototipazione rapida (stampa 3D), in grado di creare strumenti e utensili con ciò che offre il gelido e lontano pianeta.

Gli studiosi, coordinati dal professor Yu Qiao, mentre erano al lavoro su un materiale con le stesse caratteristiche chimico-fisiche del suolo marziano, hanno accidentalmente scoperto che è sufficiente comprimerlo e schiacciarlo in un tubo di gomma per ottenere una struttura solida e resistente, equiparabile a un mattone. Il merito è delle nanoparticelle di ossido di ferro (npOx) contenute naturalmente nel suolo marziano, che sono responsabili anche del caratteristico colore rossastro del pianeta. Esse infatti fungono da vero e proprio collante, quando si applica una pressione a temperatura ambiente simile a quella scaturita da un colpo di martello. Il risultato, che dovrà essere naturalmente dimostrato col vero terreno di Marte, al momento permette di ottenere mattoni piuttosto sottili, e il team di Qiao è al lavoro per capire come ottenere mattoni più spessi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

[Foto di UC San Diego]

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