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Fare un tampone allo smartphone può rilevare un’infezione da Covid

Un nuovo metodo di test, sviluppato da un team di ricerca guidato dal Diagnosis Biotech dell’University College di Londra, permette di identificare il contagio direttamente dalle superfici del cellulare, con una precisione paragonabile a quella dei test antigenici: “Rimuove il disagio del tampone naso-faringeo, aprendo a nuove possibilità diagnostiche ora che lo screening è una priorità per il continuo emergere di nuove varianti”.
A cura di Valeria Aiello
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Un nuovo metodo di test Covid, sviluppato da un team di ricerca guidato dalla startup cilena Diagnosis Biotech dell’University College di Londra, permette di rilevare il contagio da coronavirus attraverso l’analisi di un tampone effettuato sulle superfici dello smartphone. Chiamato Phone Screen Testing (PoST), il procedimento consente di analizzare in modo semplice e accurato campioni ottenuti sfregando il bastoncino di cotone direttamente sullo schermo del telefono, eliminando così il disagio di sottoporsi a un tampone naso-faringeo. Inoltre, spiegano gli sviluppatori, questo nuovo metodo di test aumenta il potenziale diagnostico, richiedendo meno di un minuto per il campionamento e eliminando la necessità di personale medico per il prelievo, il che ne facilita l’utilizzo su larga scala.

L’applicazione, descritta nel dettaglio in uno studio pubblicato su eLife, ha dato prova di affidabilità paragonabile a quella dei test antigenici a flusso laterale attualmente impiegati per la rilevazione qualitativa dell’antigene di Sars-Cov-2 in tamponi nasali e oro-faringei. “Abbiamo dimostrato che il metodo PoST ha rilevato la presenza del virus sui telefoni dell’81-100% delle persone con alta carica virale, suggerendo che questo metodo è efficace nell’identificare gli individui che possono trasmettere l’infezione”.

Il metodo è risultato affidabile anche nell’identificazione delle principali varianti di preoccupazione (Alfa, Beta e Gamma), risultando nel complesso “una nuova alternativa di test intelligente, basata su smartphone e non invasiva, economica e facile da implementare negli screening di popolazione” che restano “una priorità assoluta” in considerazione dell’emergere di nuove varianti virali e la diversa disponibilità di vaccini anti-Covid a livello globale.

L’unico modo efficace per fermare la diffusione del coronavirus è quello di testare regolarmente il maggior numero di persone possibile – ha affermato Rodrigo Young dell’Istituto di Oftalmologia dell’University College di Londra e autore principale dello studio – . Questo non sempre è accaduto, in particolare nei Paesi a basso reddito, perché troppo costoso e di difficile implementazione. In tal senso, il metodo PoST non solo renderebbe molto più semplice gli screening di popolazione ma potrebbe essere anche utilizzato per contenere focolai di nuovi virus ed evitare future pandemie”.

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