Fai sport e non vedi risultati? È colpa della proteina che resiste all’attività fisica
Che praticare sport faccia bene alla salute è un fatto acclarato da innumerevoli ricerche scientifiche, tanto che studiosi italiani stanno addirittura ipotizzando la creazione di farmaci in grado replicarne i benefici, tuttavia, in base a quanto emerso da una nuova ricerca giapponese, non tutti ne otterrebbero i medesimi vantaggi. Gli scienziati della Graduate School of Medical Sciences presso la Kanazawa University hanno infatti scoperto che una proteina secreta dal fegato, la selenoproteina P, quando in eccesso potrebbe in qualche modo frenare i benefici scaturiti dall'attività sportiva. Essa produce infatti una sorta di ‘resistenza all'esercizio fisico', come è stata soprannominata dai ricercatori nipponici.
Poiché la proteina era già nel mirino dei ricercatori e ritenuta responsabile di tale effetto negativo, il team coordinato dal professor Hirofumi Misu ha deciso di effettuare un duplice esperimento, prima con i topi e poi con un gruppo di donne. Nel primo test i topi sono stati sottoposti ogni giorno a sessioni da 30 minuti di tapis-roulant per un mese intero; al termine del test è emerso che i topi con minor concentrazione di selenoproteina P non solo avevano il doppio delle capacità nel compiere l'esercizio fisico, ma presentavano anche ridotti livelli di glucosio nel sangue dopo un'iniezione di insulina.
I risultati ottenuti con i modelli murini sono stati suffragati da quelli emersi con gli esseri umani, nello specifico con 31 donne, tutte in buona salute ma con uno stile di vita sedentario o scarsamente sportivo. Le partecipanti sono state sottoposte a otto settimane di allenamento aerobico, durante le quali sono stati tenuti sotto controllo i livelli di ossigeno; quest'ultimo rappresenta infatti il ‘carburante' per i muscoli, e quando è in quantità elevate, ad esempio, ci permette di eseguire scatti più veloci o procedere ad andature maggiori in bicicletta. Dai risultati è emerso che le donne con elevate concentrazioni di selenoproteina P prima dell'inizio dei test disponevano di un minor apporto di ossigeno, e dunque erano meno resistenti nell'esecuzione degli esercizi. Questa scoperta potrebbe aprire le porte a farmaci mirati in grado di contrastare tutte quelle patologie legate a uno stile di vita sedentario, come l'obesità, il diabete e la pressione alta. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Medicine.
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