Estinzione di massa: alcuni animali “sono morti che camminano”
I ricercatori della Stanford University fanno sapere che siamo di fronte alla sesta estinzione di massa. Si tratta di un evento che di per sé non sorprende, visto che nella storia del nostro pianeta ciclicamente un grande numero di specie animali si è estinto, ci basti pensare ai dinosauri 66 milioni di anni fa, ma preoccupa per la velocità con la quale sta procedendo.
Dopo aver analizzato i fossili e i dati relativi all'estinzione di alcune specie passate, gli studiosi hanno potuto calcolare infatti che i vertebrati stanno scomparendo con una velocità 144 superiore rispetto al normale. Si prevede una perdita del 41% degli anfibi e del 26% dei mammiferi entro pochissimo tempo. I responsabili di questa tragedia sono gli esseri umani che con l'inquinamento e la distruzione degli habitat naturali degli animali stanno sconvolgendo la Terra molto più di quanto abbiano fatto gli eventi climatici e ambientali passati. Anche noi rientriamo nel calderone dei vertebrati pronti per l'estinzione di massa, come già vi avevamo anticipato infatti si pensa che il genere umano scomparirà entro 100 anni.
È ancora possibile porre rimedio a questo triste destino, come spiega il ricercatore Paul Ehrlich “È possibile evitare questa sesta estinzione di massa, ma dobbiamo intervenire in fretta e impegnarci con grande sforzo a conservare le specie a rischio e a diminuire la nostra pressione sugli animali”. Oggi, spiega, stiamo distruggendo i loro habitat che sovra sfruttiamo per i nostri ritorni economici e che ci hanno portato a modificare il clima.
Se l'intervento dell'uomo non sarà immediato, il destino, neanche troppo lontano, è già segnato e molte specie animali del nostro pianeta possono già essere considerate ‘morti che camminano', come dichiarato dallo stesso Ehrlich.
Lo studio, intitolato "Accelerated modern human–induced species losses: Entering the sixth mass extinction", è stato pubblicato su Science Advences.