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Esame di maturità: come combattere l’ansia

L’ansia da esame è, con l’impreparazione, uno dei principali nemici degli studenti. I farmaci, tranne rari casi patologici che degenerano in crisi di panico, non vanno utilizzati. Basta il buon senso.
A cura di Redazione Scienze
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Stanno per cominciare gli esami di stato, le tre prove dopo le quali di solito comincia il magnifico viaggio post-maturità, prima dell'università o di intraprendere il proprio percorso professionale. La preoccupazione comincia a farsi sentire sempre di più e molti ormai si staranno chiedendo come superarla. C'è chi combatte le proprie paure studiando di più e chi si affida ad integratori (e chi, come in apertura, si affida agli esorcisti). Le soluzioni, quelle efficaci, sono altre.

L'ansia da esame di maturità può essere un nemico molto pericoloso, potendo contribuire ad un rendimento basso a dispetto dello sforzo dello studente per arrivare in sede di esame il più preparato possibile. Non solo: contribuisce anche a vivere male un periodo della propria vita che, per quanto faticoso e stressante, dovrebbe alimentarsi anche di gioiose attese.

Prima di vedere come fronteggiare questo nemico, bisogna precisare che l'ansia è in generale uno stato psicologico legato ad un pericolo sconosciuto ed imminente. L'ansia da esame è un tipo di ansia da prestazione, dovuto alla paura di una terza persona che ci giudica. In alcuni casi patologici lo stress può portare a veri e propri attacchi di panico.

L'ansia da esame può interessare tanto maturandi quanto studenti universitari.
L'ansia da esame può interessare tanto maturandi quanto studenti universitari.

Lo stress da esame, quando si alimenta di paure irrazionali, va prima di tutto intervallato con altre distrazioni. Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap), ha sottolineato l'importanza di preservare le proprie sane abitudini di vita, dalla dieta fino alle ore di riposo, anche durante i giorni di preparazione per l'esame di maturità. La dottoressa ha individuato quattro accorgimenti che ogni studente dovrebbe tenere ben presenti:

  1. Una buona colazione. Il buongiorno si vede dal mattino ed il cervello, da subito, ha bisogno di glucosio per poter avviare il metabolismo cerebrale. Prima ancora di prendere i libri in mano, bisogna sedersi e assumere zuccheri nella forma di biscotti, prodotti da forno, marmellate e/o frutta. Aggiungiamo noi, che il palato ne riceverà un primo piacere e aiuterà il cervello a "pensare ad altro".
  2. Mangiare con la famiglia. Meglio non consumare i pasti principali mentre si studia: è preferibile sedersi a tavola e dedicare una parte del proprio tempo al cibo. Condividere il piacere del desco con la propria famiglia aiuta inoltre a ricevere non solo l'energia degli alimenti, ma anche quelle delle rassicurazioni dei propri familiari.
  3. No a bevande energizzanti. Mantenersi svegli con caffeina e surrogati vari non vuol dire riuscire a concentrare e mantenere l'attenzione. Molto più benefico è, invece, il contributo del sonno che nella sua fase REM contribuisce non solo a fissare i ricordi, ma anche a ridurre i neurotrasmettitori legati allo stress.
  4. Camminare. Mens sana in corpore sano non è solo un latinismo che, in quanto tale, potrebbe contribuire allo stress da studio. Mantenersi in esercizio, con passeggiate a piedi o in bici oppure con ginnastica e tecniche di meditazione, vuol dire staccare la spina e preservare un benessere fisico che informa anche la mente.
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