Elettricità generata dal freddo dell’Universo con un dispositivo sperimentale: come funziona
Partendo dal presupposto che lo svantaggio dei pannelli solari è che richiedono la luce solare per generare elettricità, gli scienziati hanno scoperto la possibilità di creare un dispositivo che, posto di fronte allo spazio terrestre, riesce a raccogliere energia da portare sulla Terra utilizzando lo stesso tipo di fisica optoelettronica usato per sfruttare l'energia solare. Gli scienziati ci spiegano nel dettaglio come il loro lavoro sembri fornire un potenziale modo per generare elettricità, come per i pannelli solari, ma che può funzionare anche di notte. Ecco cosa c’è da sapere.
Un dispositivo sperimentale e rivoluzionario. Per la prima volta gli esperti sono riusciti a dimostrare che è possibile generare una quantità misurabile di elettricità in un diodo (un tubo elettronico con due elettrodi) direttamente dal freddo dell’Universo. Il dispositivo, spiegano gli scienziati, è un semiconduttore a infrarossi rivolto verso il cielo ed utilizza la differenza di temperatura tra la Terra e lo spazio per produrre elettricità. In pratica la vastità dell’Universo è una risorsa termodinamica e, come dichiarano gli esperti “in termini di fisica optoelettronica, c'è davvero una bellissima simmetria tra la raccolta delle radiazioni in arrivo e la raccolta delle radiazioni in uscita”.
Pannelli ‘solari’ sperimentali. Un pannello solare sfrutta l’energia in entrata, questo nuovo dispositivo sperimentale invece funziona al contrario e raccoglie energia elettrica man mano che il calore lascia una superficie. L’idea è quella di puntare il dispositivo verso lo spazio, la cui temperatura si avvicina allo zero assoluto, per generare energia grazie alla differenza di temperatura.
Lo studio, intitolato "Experimental demonstration of energy harvesting from the sky using the negative illumination effect of a semiconductor photodiode", è stato pubblicato su Applied Physics Letters.
Quanta energia sono riusciti a produrre. Per adesso il progetto è del tutto sperimentale e gli scienziati sono riusciti a generare solo 64 nanowatt per metro quadrato, cioè poca elettricità, basti pensare che un pannello solare genera tra i 100 e i 200 watt per metro quadrato, ma già essere riusciti a dimostrare questo concetto permette di intraprendere nuovi studi per migliorare le proprietà optoelettriche dei materiali utilizzati per aumentare l’energia. In futuro potremmo raccogliere energia dal caldo rilasciato dalle macchine. Non ci resta che attendere per scoprire se davvero riusciremo ad ottenere elettricità dallo spazio.