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Ecco perché dormire poco ci rende emotivi

Dormire poco fa male e ci rende emotivi perché il nostro cervello, quando è stanco, perde la sua neutralità e non riesce a dare il giusto peso alle situazioni.
A cura di Zeina Ayache
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Un cervello stanco diventa emotivo
Un cervello stanco diventa emotivo

Molti di noi, se non tutti, hanno avuto modo di provare le conseguenze di una notte insonne: irritabilità, stanchezza e difficoltà a carburare. Se è ormai pubblicamente riconosciuta l'importanza del sonno, non è ancora chiaro, o comunque ancora non lo era, perché il nostro cervello, dopo una notte in bianco, perda la capacità di dare il giusto peso alle situazioni al punto da renderci emotivi. La risposta arriva dai ricercatori della Tel Aviv University che, attraverso lo studio intitolato “Losing Neutrality: The Neural Basis of Impaired Emotional Control without Sleep” e pubblicato su The Journal of Neuroscience, spiegano che un cervello stanco non è in grado di “vedere” correttamente la realtà e di controllare le nostre risposte emotive.

Per giungere a questa conclusione hanno testato un gruppo di volontari ai quali è stato chiesto di non dormire per 24 ore. Durante la notte, i ricercatori hanno ripetutamente misurato il livello di sonno, che, come era facile prevedere, aumentava con il passare delle ore. Ai volontari è stato chiesto di dire in quale direzione si muovesse un puntino giallo che appariva su uno schermo, questo però veniva proiettato su una serie di immagini distraenti che trasmettevano emozioni contrastanti: una positiva con un gattino o una coppia innamorata, una negativa con un corpo mutilato o un serpente e una neutra con una mucca o un cucchiaio.

Quando i volontari erano riposati rispondevano correttamente e in breve tempo se l'immagine era neutra, quando invece erano stanchi, il tempo e la correttezza della risposta erano scarsi sia per quella neutra che per le altre. Secondo la ricercatrice Talma Hendler, il nostro cervello, in assenza di sonno, reagisce emotivamente anche di fronte ad un'immagine neutra.

L'esperimento è stato condotto anche analizzando l'attività cerebrale attraverso risonanza magnetica funzionale che ha mostrato come l'amigdala, la parte del cervello che gestisce le emozioni, si attivasse sempre alla vista sia delle immagini emozionanti che di quelle neutre, quando i volontari avevano sonno. Ciò non accadeva invece quando i partecipanti erano riposati, in questo caso infatti l'amigdala si attivava solo alla vista delle immagini emozionanti.

In conclusione, quando siamo stanchi perdiamo la nostra neutralità e il cervello non riesce a pesare le emozioni rendendo tutto importante.

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