Ecco chi sono gli indispensabili spazzini del nostro cervello
I ricercatori sono riusciti ad identificare il comportamento degli spazzini del nostro cervello in caso di malattie al cervello. Ma cosa sono questi "spazzini"? E perché sono così importanti? Si tratta delle cellule delle microglia che sono responsabili del processo di eliminazione dei neuroni morti e che sono impiegate anche nella difesa immunitaria del sistema nervoso centrale. Lo studio, intitolato “Neuronal hyperactivity disturbs ATP microgradients, impairs microglial motility, and reduces phagocytic receptor expression triggering apoptosis/microglial phagocytosis uncoupling”, è stato pubblicato su PloS Biol.
I ricercatori spiegano che quando i nostri neuroni muoiono è necessario eliminarli il più in fretta possibile per far sì che i tessuti circostanti continuino a funzionare correttamente. Responsabili di questa pulizia sono le cellule della microglia che gestiscono quel processo chiamato fagocitosi, la capacità cioè di ingerire elementi esterni e distruggerli. In questo caso dunque le cellule fagocitano i neuroni morti e li eliminano. Come? In pratica queste cellule sono dotate di molte diramazioni che si muovono costantemente nel cervello e che sono in grado di percepire gli elementi da catturare, inclusi i neuroni morti.
In alcuni casi però, come nel caso di morte di neuroni in seguito a convulsioni provocate dall'epilessia, le cellule della microglia non intervengono e non riescono ad evitare che anche i tessuti e i neuroni vicini vengano distrutti. Questo porta ad una risposta infiammatoria che peggiora ancor più la situazione. Per giungere a questa scoperta, gli scienziati hanno osservato alcuni campioni di cervello di pazienti morti in seguito ad epilessia e di topi epilettici.
Quanto scoperto apre nuove prospettive poiché gli scienziati pensano che sia possibile esplorare nuove terapie che possano lenire gli effetti sul cervello incoraggiando allo stesso tempo il processo di pulizia, la fagocitosi, è quindi le cellule della microglia.
[Foto copertina di Wikipedia]