Due nuovi test rapidi per Covid hanno l’affidabilità del tampone: al via lo studio sui giocatori NBA
Due nuovi test rapidi per Covid-19, entrambi sviluppati dai ricercatori dell’Università del Maryland, negli Stati Uniti, rilevano la presenza del virus con affidabilità paragonabile ai tradizionali tamponi molecolari, considerati il gold standard per la diagnosi dell’infezione da Sars-Cov-2. Entrambi impiegano tecnologie innovative e, il primo dei due, denominato Antisense sarà utilizzato nell’ambito di uno studio che coinvolgerà i giocatori dell’NBA e volto a confrontare i risultati del nuovo strumento diagnostico con i test rapidi che la lega del basket statunitense impiega per il consueto screening dei cestisti.
In particolare, a caratterizzare il test Antisense è una nuova tecnologia di rilevamento elettrochimico che integra un pionieristico approccio molecolare. “Il prototipo finale è simile a un glucometro, lo strumento che i pazienti con diabete usano a casa per misurare il livello di glucosio nel sangue, ed è altrettanto facile da utilizzare per le persone – spiegano i ricercatori – . Vedremo ora se (l’impiego nel mondo reale, ndr) potrà fornire risultati più affidabili delle piattaforme esistenti”.
Rispetto agli attuali test antigenici rapidi che non rivelano l’infezione in circa il 20% dei casi e hanno anche alti tassi di falsi positivi – osservano gli studiosi – , il nostro test ha mostrato un’affidabilità di circa il 98%, dunque simile al test molecolari”.
Come il test Antisense, anche l’altro test rapido non richiede l’impiego di tecniche di laboratorio avanzate, come quelle comunemente utilizzate per estrarre l’Rna virale per l’analisi. “Entrambi sono estremamente sensibili e possono rilevare la presenza del virus, anche nei soggetti con bassa carica virale in 5-10 minuti, oltre a basarsi su metodiche semplici e che possono essere eseguite con poca formazione di laboratorio – ha affermato Dipanjan Pan, docente di radiologia diagnostica e medicina nucleare della School of Medicine dell’Università del Maryland, che ha messo a punto i test insieme al suo team di ricerca – . In particolare, non richiedono l'estrazione dell'RNA del virus, operazione complicata e dispendiosa in termini di tempo”.
Nel dettaglio, il secondo strumento diagnostico sfrutta un rilevatore a nanoparticelle plasmoniche d’oro in grado di segnalare attraverso una variazione di colore quando il virus è presente nel campione. Si tratta dunque di un test colorimetrico nanoamplificato che impiega una molecola altamente specifica legata alle nanoparticelle d’oro che, a sua volta, è in grado di legare precise sequenze di Rna presenti nel genoma del virus. Quanto questo avviene, le nanoparticelle d’oro rispondono, facendo virare il colore del liquido in cui sono immerse dal viola al blu.
“Le innovazioni relative ai test Covid restano di fondamentale importante anche ora che l’impatto della pandemia sembra diminuire grazie alle vaccinazioni – ricordano gli studiosi – . Oltre a continuare a monitorare le infezioni nelle fasce di popolazione non vaccinate e la potenziale diffusione di nuove varianti, ci sarà continuo bisogno di test rapidi poco costosi per garantire che si mantengano bassi tassi di infezione”.