25 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Disturbi psichici, che affare

Troppe le diagnosi di disturbi psichici, secondo l’autorevole psichiatra americano Allen Frances: un affare che ha fatto degli antipsicotici i farmaci più venduti negli Stati Uniti e che cela una società che non distingue più il dolore dalla malattia.
A cura di Nadia Vitali
25 CONDIVISIONI
Troppe le diagnosi di disturbi psichici, secondo l'autorevole americano statunitense Allen Frances: un affare che ha fatto degli antipsicotici i farmaci più venduti negli Stati Uniti.

L'aumento dei pazienti a cui vengono diagnosticati disturbi o disordini mentali, associato alla somministrazione di farmaci antipsicotici, è diventato ormai un dato oggettivo per molti paesi occidentali: al punto che l'autorevole psichiatra americano Allen Frances , intervenuto durante un forum dal titolo Pharmageddon tenutosi nella comunità di San Patrignano nell'ambito della quarta edizione del WeFree Day, ha lanciato un vero e proprio allarme.

Frances è già stato a capo della commissione che ha redatto la quarta edizione del testo fondamentale relativo ai disturbi mentali a cui ricorrono gli psichiatri di tutto il mondo, il DSM-IV: secondo quanto dichiarato da lui stesso, all'interno di questo manuale, pur avendo «cercato di essere il più cauti possibile» il numero piuttosto alto di patologie classificate, 387, avrebbe provocato, negli Stati Uniti, un repentino moltiplicarsi dei casi di autismo, aumentati del 25%, di disturbo bipolare, 40% e al raddoppiamento dei pazienti affetti da sindrome da iperattività e deficit di attenzione, rispetto ai precedenti, quando si ricorreva al DSM-III.

Comprensibili, dunque, le preoccupazioni dello psichiatra, in vista della pubblicazione nel 2013 del DSM-V grazie al quale «l'introduzione di nuovi disagi psichici potrebbe portare ad includervi tutta la popolazione. Sotto la sola categoria di ansia mista a depressione, in Italia vi sarebbero almeno tre milioni di potenziali pazienti». La nostra società, disabituata al dolore, non è più in grado di tollerare la benché minima forma di sofferenza, tendendo dunque a ricondurre tutto alla malattia, cercando disperatamente appiglio in pillole e gocce, dalle quali aspettano benefici miracolosi, anche quando ci si trova davanti a circostanze che naturalmente fanno parte della vita, quale l'elaborazione di un lutto.

Da questo e da «medici frettolosi e non sempre competenti, con la pressione pubblicitaria delle industrie farmaceutiche» scaturiscono i dati impressionanti del mondo psichiatrico che vedono, negli Stati Uniti, il 25% della popolazione, corrispondente a 45 milioni di individui, con una diagnosi di disordine mentale a carico: dietro di ciò c'è il giro d'affari degli antipsicotici che frutta 50 milioni di dollari l'anno, facendo di questi i farmaci più venduti in America.

A buon diritto, dunque, Frances guarda con preoccupazione all'inscrizione nel manuale di "patologie" quali la "dipendenza da caffeina": strumenti del genere, nelle mani sbagliate e con gli interessi delle case farmaceutiche alle spalle, non fanno altro che aumentare il consumo di psicofarmaci di cui, puntualmente, si sottovalutano gli effetti collaterali, quali sovrappeso e dipendenza; «l'élite psichiatrica» dovrebbe tenere in considerazione le conseguenze nefaste di un cattivo uso delle sue indicazioni, in troppi cercano rifugio nella cura psichiatrica, incapaci, ormai, di convivere con tristezza e malinconia o di gestire i dolori che, inevitabilmente, questa vita offre.

25 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views