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Diabete e bambini, primo trapianto di pancreas artificiale a Trento: come funziona

A Trento è stato effettuato il primo trapianto di pancreas artificiale su bambino. Gli esperti del Centro di diabetologia pediatrica ci spiegano il funzionamento di questo strumento che regola la glicemia dei pazienti e permette di gestire la malattia evitando le punture altrimenti necessarie ogni giorno.
A cura di Zeina Ayache
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Il Centro di diabetologia pediatrica di Trento fa sapere di essere tra i primi in Italia ad aver eseguito il trapianto di un pancreas artificiale su un piccolo paziente diabetico. Ma come funziona un pancreas artificiale? Vediamolo insieme.

Il trapianto a Trento. Innanzitutto va detto che il Centro di diabetologia pediatrica di Trento è stato tra i primi in Italia ad aver sperimentato direttamente su un paziente il pancreas artificiale che è stato applicato in ambulatorio ad inizio novembre ad una ragazzina affetta da diabete: è bastata una settimana per poter apprezzare un miglioramento importante nel controllo dei valori di glucosio.

Come funziona il pancreas artificiale. Il pancreas artificiale rappresenta una recente evoluzione nel trattamento del diabete poiché permette un monitoraggio costante dei valori di glucosio nel sangue, evitando così gli scompensi glicemici tipici della malattia. Ma com'è fatto il pancreas artificiale? Lo strumento è composto da tre parti: un sensore che legge i livelli di zucchero nel liquido tra le cellule, che è applicato o sull'addome o sul braccio, e che dura sette giorni, una pompa di insulina (microinfusore), che è collegata al corpo con una cannula sottocute e che serve per la somministrazione di insulina con cambio del cerotto ogni tre giorni, e, infine, sulla base dei dati del sensore, un algoritmo decide la quantità di insulina da far erogare alla pompa oppure, se necessario, ne sospende l’erogazione.

Alcuni limiti. Il pancreas artificiale ad oggi è ancora da considerarsi un ibrido in quanto non è in grado di gestire in autonomia la quantità di insulina da somministrare durante il pasto, ma è il diabetologo ad impostarla preventivamente.

Sicurezza. In ogni caso il sistema è molto sicuro “in caso di persistenza di valori alti di glicemia, anziché continuare ad erogare insulina ha generato degli allarmi e richiesto nuove calibrazioni del sensore” spiegano dal Centro.

Diabete di tipo 1. Il sistema è particolarmente indicato per coloro che soffrono di diabete tipo 1 molto instabile, con ripetuti episodi di ipoglicemia a volte non avvertiti.

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