Da uovo a feto così si sono evoluti i mammiferi

La gravidanza nei mammiferi ha subito un processo evoluzionistico che è stato recentemente studiato offrendoci nuove informazioni sul funzionamento del nostro corpo.
Dall'uovo al feto
Lo studio, realizzato da alcuni ricercatori dell'Università di Chicago, si intitola “Ancient Transposable Elements Transformed the Uterine Regulatory Landscape and Transcriptome during the Evolution of Mammalian Pregnancy”, è stato pubblicato su Cell Reports e spiega come sia stato possibile il passaggio dalla deposizione delle uova alla gestazione della prole internamente al corpo della madre stessa, come avviene nei mammiferi placentati.
Un pulsante che modifica il DNA

Secondo quanto scoperto, i responsabili di questo cambiamento sono i trasposoni, elementi genetici che spostandosi provocano modificazioni e che, nel caso dei mammiferi, hanno “spento” centinaia di geni adibiti alla formazione del guscio delle uova e ne “accesi” altri che hanno invece agevolato la formazione del feto nell'utero.
Istinto materno

Per arrivare a questa scoperta, il Dott. Lynch, a capo della ricerca, e il suo gruppo di biologi hanno catalogato e confrontato migliaia di geni presenti nell'utero e nelle strutture anatomiche utili alla riproduzione di molti animali attualmente diffusi, dai mammiferi, ai marsupiali, passando per gli uccelli, i rettili e le rane, al fine di identificare quali di questi si esprimessero negli uteri delle femmine gravide. Così facendo hanno realizzato che molti dei geni attivati permettono al corpo della madre di riconoscere che è incinta bloccando il suo sistema immunitario così da non fargli sentire il DNA estraneo del feto: questo evita che venga espulso e la crescita del piccolo può proseguire internamente alla madre.