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Da cosa dipende la qualità dei nostri sogni?

Perché qualcuno li ricorda benissimo e qualcun altro non li ricorda affatto? Se lo sono chiesti i ricercatori italiani, giungendo ad individuare il ruolo fondamentale svolto da un neurotrasmettitore.
A cura di Nadia Vitali
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Il mondo si divide in due: quelli che dicono «io non sogno mai» e quelli che sono in grado di ripercorrere i sogni notturni con una ricchezza di dettagli tale da ricordare un film. In realtà sappiamo bene che tutti sogniamo ma, semplicemente, che alcuni ricordano non affatto i propri sogni; oltretutto, tra quanti riescono a ricordarli con regolarità, va fatta un'ulteriore distinzione tra quanti riportano narrazioni caratterizzate da elementi decisamente incongruenti, inverosimili e bizzarri, spesso con forte emotività, e quanti, invece, riescono a restituire immagini molto povere, dal punto di vista degli eventi e delle scene.

Da cosa dipende tutto ciò? Se lo sono chiesti i ricercatori del Dipartimento di Psicologia della Sapienza, del Dipartimento di Neurologia clinica e comportamentale dell’IRCCS Santa Lucia e dell’Università dell’Aquila, cercando una risposta nel nostro cervello, attraverso le tecniche di neuroimaging più innovative e a maggiore risoluzione. L'obiettivo era quello di osservare il comportamento di alcune aree cerebrali dal punto di vista delle microstrutture: è stato così dimostrato che c'è una importante implicazione del neurotrasmettitore dopamina nell'esperienza onirica. I dettagli del lavoro sono stati resi noti attraverso un articolo pubblicato dalla rivista Human Brain Mapping.

Per lo studio si è scelto come modello di riferimento la malattia di Parkinson nella quale è stata già osservata in passato una carenza evidente di dopamina: le strutture cruciali del sistema dopaminergico di rinforzo e gratificazione cerebrale (sostanza grigia della corteccia prefrontale mediale e amigdala) sono state l'obiettivo del lavoro. Nei pazienti colpiti da malattia di Parkinson è stato notato che il comportamento di specifiche strutture del sistema di gratificazione cerebrale e il dosaggio dei farmaci dopaminergici assunti possono influire diversamente sugli aspetti qualitativi del sogno.

Il bilancio di dopamina nelle aree cerebrali osservate dai ricercatori risulta avere delle precise influenze sulla vivezza dei sogni ricordati. Queste conclusioni portano a far chiarezza su un aspetto estremamente affascinante, e per molti versi ancora misterioso, della nostra vita onirica.

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