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Creato un neurone artificiale, in futuro ripristinerà le funzioni cerebrali

Rappresentare il primo vero passo nella lotta contro le malattie neurologiche che colpiscono il sistema nervoso centrale.
A cura di R. Z.
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Photo credit: Wellcome Images (Creative Commons)
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Un team scienziati del Swedish Medical Nanoscience Centre (SMNC) del Karolinska Institutet è riuscito a realizzare in laboratorio il primo neurone funzionante che potrebbe rappresentare il primo vero passo nella lotta contro le malattie neurologiche che colpiscono il sistema nervoso centrale: sclerosi multipla, Alzheimer, Parkinson ed epilessia. I neuroscienziati sono riusciti ad assemblare un neurone funzionante utilizzando la bioelettronica organica. “Il nostro neurone artificiale è fatto di polimeri conduttori e funziona come un neurone umano”, spiega Agneta Richter-Dahlfors, professore di microbiologia cellulare. “La componente sensibile del neurone artificiale rileva un cambiamento nei segnali chimici e questo si traduce in un segnale elettrico. Questo segnale elettrico viene successivamente tradotto nel rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina, il cui effetto sulle cellule umane vive può essere monitorato”.

“Segnali chimici trasformati in impulsi elettrici”. Il neurone appena sviluppato, nonostante contenga parti biologiche ed altre artificiali realizzate in “plastica conduttiva”, sembra esser in grado di interagire perfettamente con le altre cellule, imitandone ogni attività: una volta impiantato ripristina le trasmissioni di impulsi nervosi interrotti dalle malattie o anche dagli eventi traumatici. Il team di ricerca spera che la scoperta, presentata sulle pagine della rivista scientifica Biosensors & Bioelectronics, possa aiutare i medici a bypassare le cellule nervose danneggiate e ripristinare la funzione neurale.

In futuro potrà comunicare i dati raccolti in modalità wifi. “Confidiamo nel riuscire a miniaturizzare questo dispositivo tanto da poterlo impiantare nel corpo umano – spiega il professor Richer-Dahlfors -. Prevediamo che in futuro, aggiungendo il concetto di comunicazione wireless, il biosensore possa essere collocato in una parte del corpo, e il rilascio di neurotrasmettitori grilletto in posizioni distanti. Utilizzando tale rilevamento automatico regolata e consegna, o eventualmente un telecomando il controllo, nuove ed eccitanti opportunità per la ricerca futura e il trattamento dei disturbi neurologici possono essere previsti".

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