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Creati rivoluzionari filamenti di tessuto umano: utili per suturare ferite e innesti cutanei

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati francesi del Laboratory for the Bioengineering of Tissues (BioTis) di Bordeaux ha creato filamenti di tessuto umano in laboratorio. Grazie alla loro estrema biocompatibilità, potrebbero rivoluzionare gli interventi chirurgici, eliminando i rischi immunitari legati ai dispositivi medici sintetici o di origine animale e vegetale.
A cura di Andrea Centini
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I filamenti di tessuto umano. Credit: Acta Biomaterialia
I filamenti di tessuto umano. Credit: Acta Biomaterialia

Creati in laboratorio particolari filamenti di tessuto epidermico umano che potrebbero rivoluzionare la chirurgia. Derivano dalla lavorazione di fogli di matrice extracellulare assemblati da cellule umane (CAM), nello specifico fibroblasti adulti, e per questa ragione sono caratterizzati da una biocompatibilità senza precedenti. Grazie alla loro composizione sono in grado di eliminare del tutto la risposta immunitaria che talvolta scaturisce dai prodotti tradizionali (sintetici, di origine animale o vegetale) utilizzati durante gli interventi chirurgici.

A mettere a punto i filati di tessuto umano è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati francesi del Laboratory for the Bioengineering of Tissues (BioTis) dell'INSERM, il “CNR” transalpino. Gli scienziati, coordinati dal professor Nicolas L'Heureux, docente presso l'Università di Bordeaux, hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'azienda californiana specializzata in dispositivi medici Fountain Therapeutics, della Société de Recherche Rescoll di Pessac e del Bordeaux Imaging Center.

Ma per quali tipo di interventi potrebbero essere utilizzati questi filamenti? Innanzitutto a chiudere le ferite, come avviene col comune filo da sutura. Attualmente vengono impiegate diverse varianti di questo materiale; tra gli assorbibili di origine animale ci sono il catgut semplice e cromico (basati su tessuti dell'apparato digerente di ovini e bovini) e il collageno basato sui tendini, mentre tra quelli sintetici ci sono il poliestere e l'acido poliglicolico; tra i non assorbibili ci sono fili di seta, di lino, polipropilene e diversi altri materiali. Come indicato, in talune circostanze queste soluzioni potrebbero dar vita a reazioni immunitarie, mentre il nuovo filamento fatto con cellule umane non avrebbe controindicazioni.

Con questo materiale, ha spiegato a New Scientist l'autore principale della ricerca Nicholas L'Heureux, “è possibile cucire buste, creare tubi, valvole e membrane perforate”. Il filamento è così versatile e resistente che potrebbe essere utilizzato persino per farci una maglia all'uncinetto. Tra i vari esperimenti condotti dagli scienziati, la sutura di una ferita sulla schiena di un topo (completamente guarito), la chiusura di un'arteria di una pecora e un innesto cutaneo su misura. I dettagli sul rivoluzionario filamento sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Acta Biomaterialia.

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