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Cos’è la tricotillomania, il disturbo ossessivo compulsivo che porta a strapparsi i capelli

La tricotillomania è una malattia che porta i malati a strapparsi i capelli e spesso a mangiarseli. Fonte di grande disagio sociale, è classificata dai medici come disturbo ossessivo compulsivo, spesso associato ad eventi traumatici. Imparare a riconoscere i sintomi, soprattutto per la scarsa propensione dei malati ad ammettere il problema, può aiutare i familiari dei malati ad intervenire prima di danni cronici.
A cura di Lorenzo Fargnoli
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La tricotillomania è una malattia psichiatrica, catalogata dal Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) come disturbo ossessivo compulsivo (anche se presenta alcune peculiarità). Le persone affette si distinguono dal ricorrente bisogno di strapparsi peli o capelli per piacere, per gratificazione o alleviamento della tensione. Il caratteristico nome si deve al medico francese François Henri Hallopeau e deriva, come molti termini medici, dal greco: thrìx (capello), tìllō (strappare) e manìa (mania). È un disturbo spesso legato a grandi traumi psicologici e può colpire senza differenza di genere o età, portando, nei casi più gravi, anche alla tricofagia, ossia l’ingestione dei peli e capelli strappati.

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Tricotillomania, i sintomi

Uno degli aspetti più visibili di questa malattia mentale è l'alopecia, cioè la perdita di capelli in determinate zone. Chiazze di cute diventano visibili nel cuoio capelluto, più frequentemente nella fronte e sopra le orecchie. Questi comportamenti ripetitivi, tipici di una compulsione ossessiva, possono aiutare a fare una  prima diagnosi della malattia e per poi allertare un medico.

  • Tirare e torcere fra le dita capelli o peli, fino a strapparli
  • Ciglia e sopracciglia molto rade
  • Giocare con i capelli strappati o addirittura mangiarli
  • Sfregare i capelli sul viso o le labbra
  • Senso di vergogna e colpa per i capelli persi
  • Il comportamento si riproduce al manifestarsi di stress e ansie

Ma cosa causa la tricotillomania?

Oltre ad alcuni fattori genetici ed a una certa familiarità del disturbo, è una malattia psichiatrica, molto spesso associata ad eventi traumatici non elaborati e il bisogno di controllo, che lo stress associato a questi, necesita. Il tripotillomaniaco cerca un modo per elaborare e comunicare al mondo esterno un disagio celato, quindi teoricamente invisibile, nella sua psiche. Fra gli eventi selezionati dai medici nell'insorgenza di questo disturbo troviamo:

  • Lutti
  • Contesto familiare disfunzionale
  • Abusi sessuali
  • Traumi psicologici
  • Associazione con altri disturbi psichiatrici come bulimia e anoressia

I danni della tricotillomania

La ripetizione ossessiva di questo comportamento porta alla perdita definitiva del capello o dei peli. Nel lungo periodo si danneggiano i follicoli piliferi fino alla totale scomparsa. Dermatiti colpiscono il cuoio capelluto nelle zone target, dove vengono strappati i peli e nei casi più gravi, dove il malato ingerisce i capelli, degli ammassi di peli, chiamati bezoari, possono bloccare la funzione gastrointestinale, richiedendo l'intervento del chirurgo. Oltre ai danni fisici, si manifestano proporzionalmente anche quelli relativi alla sfera sociale. Vergogna e isolamento infatti sono sentimenti molto comuni nel malato di tricotillomania e possono contribuire ad aumentare il disagio che alimenta il disturbo ossessivo.

Cura

Mentre cure farmacologiche adeguate e una terapia cognitivo-comportamentale possono ridurre drasticamente il comportamento ossessivo, dando il tempo ai bulbi piliferi di rigenerasi, la cura di questo disturbo prevede un lavoro psicoterapico sulle cause psicologiche degli stati d'ansia che lo generano. Molto spesso questo tipo di cure durano anni, per questo è molto importante riconoscere subito i sintomi della tricotillomania.

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