Cos’è la diplopia diagnosticata al pilota MotoGP Marc Marquez
Si chiama diplopia, ovvero visione doppia, ed è un problema alla vista non nuovo per il campione spagnolo Marc Marquez che, in seguito a una caduta durante un allenamento in enduro a fine ottobre, è stato costretto a chiudere in anticipo la stagione 2021 del campionato del mondo MotoGP e a saltare i test di Jerez de la Frontera fondamentali per lo sviluppo della nuova moto per il 2022. La diagnosi, formulata a distanza di circa una settimana dall’incidente avvenuto nei dintorni del suo paese natale, Cervera, è arrivata dopo che i primi accertamenti medici avevano evidenziato un trauma cranico commotivo. Per il pilota, otto volte campione del mondo di motociclismo, si tratta del secondo episodio di diplopia dopo quello riscontrato nel 2011 in seguito a una brutta caduta nelle libere della Moto2 del GP della Malesia a Sepang, quando lo spagnolo finì violentemente a terra, picchiando forte la testa sull’asfalto bagnato. All’epoca, Marquez fu operato e tornò in piena forma a correre nel campionato 2012, vincendo il titolo della Moto2 e conquistando il passaggio in MotoGP. Ma cos’è esattamente la diplopia e qual è davvero la situazione del #93?
La diplopia riscontrata a Marc Marquez
La condizione di Marc Marquez è un problema molto comune tra le persone che hanno avuto un trauma cranico contusivo, come la commozione cerebrale riportata dallo spagnolo. In base al comunicato diffuso dalla Honda, la causa della sua diplopia è ascrivibile alla paralisi del 4° nervo cranico destro, detto trocleare, (lo stesso interessato nel 2011) con danneggiamento del muscolo obliquo superiore destro, che determina una visione doppia verticale, per cui un oggetto si vede due volte, con il primo leggermente spostato verticalmente rispetto all'altro. Una percezione evidentemente non compatibile con le corse in moto e che, in generale, può essere peggiore quando si rivolge lo sguardo verso il basso, ad esempio per scendere le scale, per cui il paziente può tendere a inclinare la testa da un lato per migliorare la visione.
Nel caso di Marquez, il ritorno dello stesso problema del 2011 potrebbe essere dovuto a più ragioni. A carico del 4° nervo destro potrebbe infatti esserci “uno scompenso dovuto al trauma – ha indicato l’oculista e microchirurgo oculare Claudio Lucchini a Sky Sport – , oppure il vecchio intervento non ha più tenuto la posizione corretta dell’occhio, andando a indebolire quello che era stato fatto, oppure (eventualità più complessa) c’è un trauma di tipo neurologico con una conseguenze mancanza di stimolazione elettrica”.
In quanto al recupero, è quindi necessario comprendere l’entità del problema del nervo, in quanto se la lesione è leggera, come accade frequentemente, la condizione può risolversi spontaneamente o con il trattamento (per lo spagnolo è stato scelto un trattamento conservativo con visite periodiche per comprendere l’evoluzione clinica). Nei casi più gravi, invece, non c’è recupero, come spiegato alla Gazzetta dello Sport dal professor Pier Franco Marino dell’Università di Oftamologia del Molise.
Per avere un quadro chiaro della situazione possono dunque essere necessarie alcune settimane o addirittura mesi. “Il fatto che riguardi lo stesso occhio del 2011 è un’aggravante” ha aggiunto Marino. Nel caso il problema fosse infatti legato all’intervento del 2011, i medici potrebbero decidere di rioperare il muscolo e rimetterlo in posizione. “Per il muscolo si attua una terapia anti-edema, con cortisone, poi serve tempo”. Se invece si tratta di un problema di tipo neurologico non è detto che sia necessario un nuovo intervento chirurgico, in quanto il problema potrebbe rientrare da solo.