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Cos’è il disturbo post-traumatico da stress che colpisce i guariti da forme gravi di Covid

Riscontrato in un terzo dei pazienti che supera l’infezione da coronavirus, più frequentemente nelle donne, può manifestarsi in seguito al trauma per la malattia con alcuni sintomi caratteristici. A evidenzialo un nuovo studio italiano pubblicato sulla rivista Jama Psychiatry che ha valutato la prevalenza post-Covid.
A cura di Valeria Aiello
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Un crescente numero di studi sta evidenziando che una parte pazienti che ha affrontato e vinto il coronavirus fatica a tornare alla vita normale. Ansia, depressione, insonnia e patologie della sfera psichiatrica sono tra i problemi più comuni, in molti casi sviluppati proporzionalmente alla gravità dell’infiammazione avuta durante la malattia. A sottolinearlo anche un studio italiano pubblicato questa settimana sulla rivista Jama Psychiatry che segnala come circa un terzo dei guariti da una forma grave di Covid-19 abbia sviluppato una specifica forma di disagio psicologico, nota come disturbo post-traumatico da stress (PTSD, dall’inglese Post Traumatic Stress Disorder).

Riscontrato in un terzo dei guariti

L’indagine, condotta dal team di ricerca dell’IRCCS Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, ha coinvolto 381 pazienti Covid guariti dall’infezione in 30-120 giorni e sottoposti a un controllo post-recupero per una valutazione medica e psichiatrica completa e interdisciplinare che ha incluso dati sulle caratteristiche demografiche, cliniche, psicopatologie e sulla forma di Covid-19 sviluppata. Durante la fase acuta della malattia, la maggior parte dei pazienti era stata ricoverata (81%) con una durata media della degenza ospedaliera di 18 giorni.

Il disturbo post-traumatico da stress è stato riscontrato nel 30% dei casi (118 partecipanti allo studio), con le diagnosi aggiuntive di episodio depressivo (17 %), episodio ipomaniacale (0,7%), disturbo dell’ansia generalizzato (7%) e disturbi psicotici (0,2%). “ I pazienti con disturbo post-traumatico dello stress erano più frequentemente donne (55,7%) – indicano i ricercatori – . Queste hanno riportato tassi più elevati di anamnesi di disturbi psichiatrici (34,8%) , delirio o agitazione durante la malattia acuta (16,5%) e hanno mostrato sintomi medici più persistenti nella fase post-malattia (più di tre sintomi, 62,6%), spesso dopo il recupero da una forma grave di Covid”.

Cos'è il disturbo post-traumatico da stress

Il disturbo post-traumatico da stress, spiegano gli studiosi, può manifestarsi in persone che hanno subito un evento traumatico. Anche le precedenti epidemie di coronavirus sono state associate a diagnosi di disturbo post-traumatico da stress negli stadi post-malattia, con risultati meta-analitici che indicavano una prevalenza del 32,2%. “Tuttavia, le informazioni sulla prevalenza post-Covid erano frammentarie – aggiungono gli autori dello studio che con la ricerca hanno “mirato a colmare questa lacuna, studiando un gruppo di pazienti che è recato in pronto soccorso con Covid, di cui la maggior parte ha richiesto il ricovero in ospedale e, dopo la guarigione, è stato successivamente indirizzato presso il servizio di assistenza post-acuta”.

Affinché il disturbo post-traumatico da stress possa essere diagnosticato, oltre all’esposizione a un evento traumatico, devono essere presenti alcuni sintomi caratteristici, come la presenza di ricordi, sogni o flashback riferiti all’evento, tentativi di evitamento nei confronti di persone, luoghi o situazioni che possano rievocare l’esperienza traumatica, alterazioni negative di pensieri ed emozioni, o segni di marcata reattività, come irritabilità, ipervigilanza, esagerate risposte di soprassalto, difficoltà di concentrazione e difficoltà del sonno.

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