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Cos’è il dismorfismo corporeo che tormenta la concorrente di Ballando con le stelle Bianca Gascoigne

Si tratta di un disturbo legato alla percezione di uno o più presunti difetti fisici che può provocare gravi stati di ansia, compromettendo le normali attività quotidiane.
A cura di Valeria Aiello
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Bianca Gascoigne, 35 anni / Getty
Bianca Gascoigne, 35 anni / Getty

Alcuni disturbi, in una società che in tanti ambiti ha fatto dell’immagine personale un elemento centrale del successo, sono diventati abbastanza comuni negli ultimi decenni. Eppure la vita di tutti i giorni tende spesso a sminuire alcuni problemi che possono sembrare un controsenso quando visti da fuori. È il caso della modella britannica Bianca Gascoigne che nel corso dell’ultima puntata del programma tv “Ballando con le stelle” di Rai1 ha rivelato di soffrire di dismorfismo corporeo, una malattia che “non mi fa vedere il mio fisico come lo vedono gli altri” ha confessato la figlia adottiva dell’ex calciatore della Lazio Paul “Gazza” Gascoigne. Ma di cosa si tratta? E quali sono le implicazioni di questo disturbo nella vita di tutti i giorni?

Il dismorfismo corporeo

La persistente insoddisfazione di come si appare è un problema che secondo le stime riguarda circa il 2-3% della popolazione in generale ma, secondo gli esperti, i casi reali sarebbero molto più numerosi e ampiamente sotto-diagnosticati. Chi soffre di dismorfismo corporeo, in particolare, crede di avere una o più imperfezioni o presunti difetti fisici che in realtà sono inesistenti o lievi e trascorre diverse ore del giorno a controllarsi allo specchio, imbellettarsi eccessivamente o confrontarsi a livello estetico con gli altri perché molto preoccupato del proprio aspetto.

I sintomi del disturbo da dismorfismo corporeo possono svilupparsi gradualmente o improvvisamente, hanno intensità variabile e in assenza di trattamento tendono a persistere – indicano i manuali medici MSD – . Le preoccupazioni interessano generalmente il volto o il capo, ma possono coinvolgere una o più parti del corpo e variare in base alla parte interessata”. Ad esempio, il soggetto può preoccuparsi per la percezione di un diradamento dei capelli, di presenza di acne, rughe o cicatrici, oppure del colore della pelle o di un’eccessiva peluria facciale o corporea. Può inoltre focalizzare l’attenzione sulla forma o le dimensioni di una parte del corpo (naso, occhi, orecchie, bocca, seno, gambe o glutei). Nel caso della concorrente di Ballando con le stelle, la percezione riguarda la forma fisica, ritenuta dalla Gascoigne (“Vedo una versione di me stessa più grassa”).

Il disturbo tende a interessare sia le donne sia gli uomini con frequenza paragonabile (soltanto leggermente maggiore nelle donne) e può insorgere in qualunque momento della vita, sebbene esistano due fasce di età a maggior rischio: l’adolescenza, quando le trasformazioni del corpo possono essere particolarmente difficili da “metabolizzare” e tra i 45-50 anni, quando i primi segni di invecchiamento si scontrano con il desiderio di piacere a prescindere dal tempo che passa e dai dettami di una società che vorrebbe tutti sempre giovani e il forma smagliante. Negli uomini con un fisico normale o addirittura atletico, il disturbo può ad esempio manifestarsi come una percezione di sé ritenuta gracile, che può portare chi ne soffre a tentare in tutti i modi di aumentare peso e muscolatura, una condizione chiamata dismorfia muscolare.

Sintomi e cura del disturbo da dismorfismo corporeo

Chi soffre di disturbo di dismorfismo corporeo, spiegano gli esperti di harmoniamentis.it, considera reale e intollerabile un determinato difetto fisico nonché assolutamente legittimo cercare di eliminarlo in ogni modo, ricorrendo ad esempio a ripetuti trattamenti estetici o interventi chirurgici più o meno invasivi. Anche quando si prende coscienza dell’irragionevolezza del proprio accanimento estetico, in molti casi si può poi provare vergogna per il proprio atteggiamento e per le sue implicazioni pratiche nella vita di tutti i giorni.

Poiché il soggetto dismorfofobico è convinto di avere un problema estetico, talvolta evita di mostrarsi in pubblico, di recarsi a lavoro, a scuola e di partecipare alle attività sociali. Alcuni di quelli che presentano sintomi gravi escono di casa solo di notte, mentre altri non escono affatto. Pertanto, questo disturbo spesso porta all’isolamento sociale. L’angoscia e le difficoltà associate a questo disturbo possono portare a gravi stati d’ansia, alla depressione, a ripetuti ricoveri, a un comportamento suicidario e al suicidio”.

Il disturbo da dismorfismo corporeo si distingue dalle normali preoccupazioni legate all’aspetto fisico oppure dalla vanità perché comporta un notevole dispendio di tempo e determina gravi turbe ansiogene oppure compromette le normali attività quotidiane. La diagnosi avviene secondo criteri ben definiti, indicati nel Manuale diagnostico statistico delle malattie psichiatriche (DSM-5), che ha puntualizzato alcuni aspetti del disturbo, inserito nel più ampio gruppo dei disturbi ossessivo-compulsivi e correlati.

Nonostante le cause restino in gran parte da definire, sia sul piano biologico sia su quello neuropsicologico, il disturbo di dismorfismo corporeo può essere efficacemente curato attraverso terapie farmacologiche mirate” precisano gli specialisti. Il trattamento prevede alcuni antidepressivi (in particolar modo gli inibitori della ricaptazione della serotonina) e terapia cognitivo-comportamentale incentrata specificatamente sui sintomi della dismorfofobia. “Nell’ambito di questa terapia, lo psicoterapeuta aiuta il soggetto a sviluppare una visione estetica di sé più accurata e funzionale e cerca di impedire che il soggetto possa mettere in atto i comportamenti ripetitivi eccessivi, come ad esempio specchiarsi o cercare di ridurre o eliminare i presunti difetti, supportando i pazienti a partecipare e sentirsi più a proprio agio nella situazioni sociali”.

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