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Cosa succede nel cervello quando ci si arrende di fronte a qualcosa che si desidera

Gli scienziati hanno osservato attentamente il cervello dei topi e adesso sanno cosa succede quando rinunciamo a qualcosa. Vediamo insieme come gli esperti sono giunti a questa conclusione e cosa dobbiamo sapere sull’attività del cervello nel momento in cui si decide di rinunciare a qualcosa che si vorrebbe.
A cura di Zeina Ayache
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Gli scienziati hanno scoperto cosa succede nel cervello nel momento in cui si decide di rinunciare a qualcosa a cui però si tiene. La scoperta è utile per capire come intervenire sui soggetti che soffrono di depressione e che sono dipendenti dalle droghe o dall’alcol. Vediamo insieme cosa accade nel cervello nel momento della resa.

Il cervello della rinuncia. All’interno del cervello esiste un gruppo di cellule conosciute come neuroni nocicettivi che si attivano molto proprio nel momento che precede la resa di un topi. Questi neuroni rilasciano nocicettina, una molecola complessa che blocca la dopamina, che è invece associata alla motivazione. Per giungere a questa conclusione, gli esperti hanno analizzato una specifica area del cervello conosciuta come area tegmentale ventrale che contiene i neuroni che rilasciano dopamina durante le attività che ci fanno piacere.

I topi che si arrendono. Gli scienziati hanno effettuato una serie di esperimenti sui topi, i quali potevano raggiungere il saccarosio da cui erano attratti dopo aver eseguito un determinato compito che però, via via, si faceva più complesso fino a portarli ad arrendersi. Durante i test, gli esperti hanno osservato l’attività cerebrale di questi topi e hanno scoperto che i neuroni legati alla ‘demotivazione’ e ‘frustrazione’ risultavano molto più attivi nel momento in cui si arrendevano e smettevano di cercare il saccarosio.

Animali vs uomo. Per quanto riguarda gli animali, è piuttosto plausibile il meccanismo di resa poiché essere persistenti in alcune occasioni può essere pericoloso: ci si potrebbe trovare di fronte ad un predatore o ci potrebbero sprecare troppe energie. Per quanto riguarda gli umani, la tendenza a cercare appagamento è regolata da un meccanismo che porta la stabilità interiore a compensare con i cambiamenti ambientali. Quando un soggetto ha deficit in questo meccanismo compensatorio, sviluppa problemi comportamentali e disturbi come la depressione, le dipendenza e disturbi alimentari.

A cosa serve questo studio. Comprendere cosa avviene nel nostro cervello quando ci arrendiamo è utile poiché ci permette di pensare a nuovi trattamenti e interventi per le persone che soffrono di dipendenze e che non si arrendono a cercare le sostanze di cui dicono di avere bisogno.

Lo studio, intitolato “A Paranigral VTA Nociceptin Circuit that Constrains Motivation for Reward”, è stato pubblicato su Cell.

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