Cosa sono i punti neri e le cisti e perché vederli esplodere ci piace così tanto
Punti neri esplosi, schiacciati e ripuliti in tutti i modi: i video che vedono protagoniste queste formazioni che si sviluppano sulla nostra pelle hanno conquistato il popolo del web. La regina di questi contenuti è forse la Dottoressa Sandra Lee che attraverso il suo canale YouTube ci ha portati nell'affascinante mondo della dermatologia. Ma cosa sono i punti neri? E perché non riusciamo a smettere di guardarli?

Comedoni, nome in codice ‘Punti neri'
Li chiamiamo ‘punti neri' ma ci sbagliamo sia perché il loro vero nome è comedoni, sia perché esistono anche di ‘punti bianchi'. In generale quando parliamo di comedoni ci riferiamo alle formazioni di pustole che si sviluppano sulla pelle quando l'ostio follicolare viene occluso dalla cheratina che si mischia al sebo in quantità superiori rispetto alla norma: il risultato è quella sostanza giallastra che esce quando li schiacciamo.
Colori e forme diverse
Dicevamo che i comedoni non sono solo i punti neri, si suddividono infatti in:
- punti neri, che assumono questo colore non perché contengono sporcizia, come spesso di pensa, ma perché a contatto con l'aria (in quanto sono superficiali) il comedone si ossida

- punti bianchi, che sono i comedoni che si formano sotto la superficie e per questo sono detti anche ‘chiusi'

[Foto di Pimple Popping]
- macrocomedoni, che sono più grandi di un millimetro (e sono quelli che ci piacciono di più da vedere online)
- microcomedoni, non visibili a occhio nudo
Cisti epidermoide e pilar
La versione per stomaci più pesanti di questi video è quella che vede protagonisti la cisti epidermoide e pilar, che sono poi una forma di crescita benigna che può apparire su vari punti del corpo, che non causa danni e sulla quale si interviene per questioni estetiche con un intervento in anestesia locale.
Cosa c'è dentro a questi grumi
Cisti epidermoide: questo tipo di ciste si forma quando le cellule dell'epidermide si riproducono oltre al confine dell'epidermide stessa. Il risultato è quella specie di pasta giallastra/bianca composta da cheratina macerata maleodorante. Per lo più asintomatica e indolore, questa cisti può però anche infettarsi. La rimozione include non solo ‘schiacciare' la cisti, ma rimuovere l'intera sacca all'interno della quale si forma: diversamente è destinata a crescere di nuovo.

Pilar: questo tipo di ciste, chiamata anche trichilemmali, si trova principalmente sul cuoio capelluto e contiene cheratina che forma una ‘crema' giallastra. Anche in questo caso, per rimuoverla è necessaria una piccola operazione chirurgica.
Perché ci piacciono questi video?
È soprattutto una questione di disgusto. Il disgusto è quella sensazione che proviamo quando vogliamo allontanarci da qualcosa che stimola in noi un'emozione di repulsione, che però, in alcuni casi, può comunque farci sentire attratti. In questi casi, ad esempio, siamo affascinati dallo scoprire cosa ci sia all'interno delle pustole, mentre siamo consapevoli che non entreremo fisicamente in contatto con quella pasta giallastra, né ne sentiremo l'odore: insomma siamo protetti dallo schermo. Non è tutto. In generale, questi contenuti ci soddisfano perché, in pochi minuti, ci mostrano un problema e la sua soluzione: come se stessimo leggendo un libro che termina con il lieto fine. In alcuni casi troviamo gratificazione nel vedere questi video perché anche noi soffriamo di cisti e punti neri, quindi ci identifichiamo.
[Foto copertina di Dr. Sandra Lee]