video suggerito
video suggerito

Cosa sono i fasci di luce che in questi giorni si vedono nel cielo tra Calabria e Sicilia

Il fenomeno è stato osservato anche nel pomeriggio di ieri in diverse località della provincia di Reggio Calabria.
A cura di Valeria Aiello
105 CONDIVISIONI
Il tramonto sullo Stretto di Messina visto ieri pomeriggio dalle coste calabresi / Instagram
Il tramonto sullo Stretto di Messina visto ieri pomeriggio dalle coste calabresi / Instagram

Giornate sempre più corte fino al solstizio d’inverno ma spettacolo comunque assicurato per chi ha la fortuna di poter ammirare la magia della natura. Ne sanno qualcosa gli abitanti di diverse località del Sud Italia, in particolare i calabresi che vivono sulla costa occidentale della provincia di Reggio Calabria, che ieri pomeriggio hanno visto irradiarsi nel cielo un’incredibile serie di fasci di luce che sembravano provenire da un unico punto dell’orizzonte.

Alcuni utenti hanno condiviso foto straordinarie sui social, lasciando a bocca aperta mezza Italia che, nel frattempo, faceva purtroppo i conti con piogge intense e nubifragi. Il fenomeno è stato ben visibile dalle località costiere che affacciano sul Tirreno, da Palmi fino allo Stretto di Messina, e in tanti si sono chiesti quale particolare mistero si nascondesse tra un fascio luminoso e l’altro.

La particolare combinazione di ombre e luce è in realtà un fenomeno ottico ben noto ai meteorologi che chiamano questi fasci luminosi come raggi crepuscolari, in quanto sono frequentemente visibili durante le ore crepuscolari del giorno, dunque all’alba e al tramonto, quando il contrasto tra chiarore e oscurità è più evidente. Anche se sembrano irradiarsi da un unico punto del cielo, questi raggi sono in realtà paralleli ma appaiono divergenti a causa della prospettiva. Sono osservabili quando la luce solare si disperde perché incontra “ostacoli” lungo il suo cammino, come ad esempio picchi montani o nubi che creano delle zone d’ombra, e appaiono arancioni perché il loro percorso nell’atmosfera all’alba o al tramonto è fino a 40 volte più lungo di quello dei raggi solari di mezzogiorno.

Sono chiamati anche “Paterazzi del sole”, un termine che trova origine nella nautica, dal momento che i paterazzi che sorreggono l’albero di una vela convergono in modo simile. In Islanda, dove il fenomeno è spesso visibile, sono chiamati Solstafir. Altri nomi alternativi sono “Raggi di Dio”, “Raggi di Buddha” e “Corde di Maui”, originariamente “Taura a Maui” dalla leggenda Maori dell’eroe Maui Potiki che trattenne il sole con delle funi per allungare le sue giornate.

105 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views