Cosa sappiamo dei vaccinati che possono trasmettere la variante Delta
La variante Delta del coronavirus può causare malattie più gravi rispetto alle varianti precedenti, diffondersi facilmente come la varicella e può essere trasmessa anche dalle persone vaccinate. Lo indica un report interno Center for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti che cita una serie risultati ottenuti di recente e non ancora pubblicati su riviste scientifiche, secondo cui le persone vaccinate che vengono contagiate dalla variante Delta hanno cariche virali simili a quelle che non sono vaccinate. I dati e gli studi contenuti nel documento hanno svolto un ruolo chiave nella decisione dei CDC, tornati a raccomandare anche alle persone vaccinate di indossare le mascherine al chiuso nei luoghi pubblici dove ci siano alti tassi di trasmissione del coronavirus.
Una delle diapositive del documento visionato dal Washington Post afferma che per le persone in età più avanzata esiste un rischio di ricovero e morte per Covid più elevato rispetto ai più giovani, indipendentemente dallo stato di vaccinazione, sebbene la protezione offerta dai vaccini rimanga altissima nel prevenire malattie gravi, ospedalizzazione e decessi. Un’altra diapositiva stima che attualmente siano circa 35mila le infezioni sintomatiche a settimana tra 162 milioni di americani vaccinati.
La presentazione mette in evidenza che la variante Delta si comporta in maniera diversa dalle altre varianti, non solo per l’alta contagiosità (più trasmissibile del ceppo originario, ma anche di MERS e SARS, dei coronavirus del raffreddore, dell’Ebola, dell’influenza Spagnola e del vaiolo) ma è associata a casi di Covid più gravi, con maggiore carica virale e a un rischio di reinfezione più alto a 180 giorni da una precedente infezione da variante Alfa.
In particolare due studi, i cui dati preliminari sono citati nel documento, suggeriscono che i vaccinati possono trasmettere il virus come i non vaccinati. Il primo si basa sui casi segnalati dalla rete di sorveglianza Usa che indicano un aumento della carica virale di circa dieci volte nei casi di Delta rispetto ad Alfa e altre varianti. Il secondo fa riferimento al focolaio scoppiato nella contea di Barnstable, nel Massachusetts, nel quale non è stata osservata alcuna differenza nei valori di carica virale nei casi di Delta che si sono verificati tra vaccinati e non vaccinati.
Dati che, nel complesso, avrebbero convinto l’ente statunitense a emettere la raccomandazione sulle mascherine al chiuso e che “verranno pubblicati a breve”, anche se alcuni scienziati hanno chiesto che siano resi subito disponibili. Una fonte interna rimasta anonima, che collabora con i CDC alle indagini sulla variante Delta, ha affermato al Washington Post che i dati si riferiscono ad un focolaio scoppiato lo scorso 4 luglio a Provincetown, nel Massachussets che avrebbe mostrato che le persone vaccinate trasmettevano il virus ad altre persone vaccinate. Questa persona ha affermato che i dati erano “profondamente sconcertanti”, usando la metafora del “canarino nella miniera” per scienziati che – come i minatori che portavano con sé i pennuti per rilevare eventuali fughe di gas cui sono molto sensibili – hanno capito che anche tra i vaccinati ci sono probabilità di trasmettere il virus.