Cosa rischi con un pacchetto di sigarette al giorno? Scoperto come si forma il cancro
Fumare fa venire il cancro o, per meglio dire, il fumo incrementa il rischio di sviluppare un tumore: questa è una certezza della quale siamo tutti ormai consapevoli. Ma come può il fumo di una sigaretta dare il via a quel processo che porta allo sviluppo del cancro? A questa domanda rispondono oggi i ricercatori del Los Alamos National Laboratory che su Science hanno pubblicato lo studio intitolato “Mutational signatures associated with tobacco smoking in human cancer” attraverso il quale ci spiegano cosa accade nel nostro corpo quando abbiamo il vizio del fumo.
Partiamo con il dire che il fumo del tabacco contiene circa 7.000 elementi chimici 70 dei quali sono cancerogeni, provocano cioè il cancro. Secondo precedenti studi, il vizio del fumo è associato all'incremento del rischio di sviluppare 17 diverse tipologie di cancro, alcune delle quali a tessuti che non sono direttamente esposti al fumo stesso. Per capire cosa dia il via a questo processo, i ricercatori hanno analizzato 5.243 diverse sequenze di DNA di fumatori e non e hanno scoperto, nei primi, la presenza di mutazioni che sono direttamente legate ai tumori. Insomma, come fa il fumo a provocare il cancro? Incrementando le mutazioni somatiche e accelerando l'orologio cellulare degli organi (facendoli invecchiare più rapidamente), il fumo aumenta il rischio di sviluppare un cancro. E non solo. Il danno è tale sia quando i tessuti sono direttamente esposti al fumo, sia quando non lo sono.
Andando nel dettaglio, i ricercatori fanno sapere di aver scoperto che, ogni anno e considerando un pacchetto di sigarette al giorno, il fumo crea 150 mutazioni nei polmoni, 39 nella faringe, 6 nel fegato, 18 nella vescica, 23 nella bocca e 97 nella laringe.
Quanto scoperto, oltre a spiegarci e confermaci come mai il fumo sia tanto pericoloso per la nostra salute, potrà un domani aiutare i ricercatori a comprendere meglio come intervenire dal punto di vista delle cure. Per adesso però la miglior cura sembrerebbe essere la prevenzione, e quindi il ridurre, se non eliminare, il vizio del fumo.