Cosa puoi e non puoi fare dopo il vaccino anti Covid
Con l'avvio della campagna vaccinale contro il coronavirus SARS-CoV-2 è stata posizionata la "pietra miliare" che ci aiuterà a sconfiggere la catastrofica pandemia di COVID-19. Ci vorranno diversi mesi prima che la copertura sia sufficiente per innescare l'agognata immunità di gregge, e fino ad allora dovremo continuare a convivere con le restrizioni anti contagio che ormai conosciamo bene. Anche chi si è sottoposto al vaccino, tuttavia, dovrà continuare a indossare mascherine e a mantenere il distanziamento sociale, perché il vaccino è sì fondamentale, ma non rappresenta uno "scudo" assoluto contro la diffusione del patogeno. “Credo che la percezione comune sia quella per cui, una volta che si sarà ricevuto il vaccino, le persone si riterranno al sicuro e finalmente potranno smettere di indossare le mascherine, di mantenere distanze interpersonali e quant’altro. La realtà non sarà però questa – avverte Debra Goff, specialista in Malattia Infettive presso l’Ohio State University Wexner Medical Center – . Il vaccino sarà il primo passo per aiutarci a tornare alla vita pre-Covid, ma non sarà la fine di tutto”.
Cosa si potrà fare e cosa no dopo la vaccinazione
Secondo gli esperti servirà ancora del tempo per capire se il vaccino eviterà la trasmissione del virus e probabilmente un periodo più lungo per raggiungere un livello di immunità di gregge che possa consentire a tutti di abbassare la guardia o, almeno, smettere di indossare le mascherine. In tal senso, attraverso la rivista Business Insider, Debra Goff ha indicato quali saranno, almeno inizialmente, le attività che si potranno o meno svolgere dopo la vaccinazione.
Si potrà iniziare a fare programmi per il futuro
“Una volta ricevuto il vaccino, le persone potranno avere più fiducia” dice l’esperta. Questo significa che potranno pianificare una breve vacanza, ad esempio nella primavera del 2021, quando gli esperti statunitensi prevedono di tornare in parte alla vita pre-Covid. “Sarà però difficile pensare a un evento al chiuso senza indossare la mascherina, qualcosa che dipenderà da quanto le persone saranno attente nelle prime fasi di vaccinazione e da quante persone saranno disposte a vaccinarsi e potranno farlo”.
Non si potrà smettere di indossare la mascherina
“Non sappiamo ancora se il vaccino proteggerà dalle forme asintomatiche della malattia e dalla diffusione silenziosa del virus”. Per ora, i risultati delle sperimentazioni cliniche hanno infatti indicato che i vaccini di Pfizer e Moderna sono efficaci nel proteggere le persone dalle forme gravi di Covid. “Pertanto, per il bene di tutti, si dovrà continuare a indossare la mascherina e mantenere il distanziamento interpersonale”.
Ci si potrà prendere cura di amici o persone care con Covid-19
“Come gli operatori sanitari, che sono tra i primi che verranno vaccinati, anche le persone che saranno vaccinate potranno prendersi cura di amici e familiari con la malattia”. Si potrà quindi “portare loro da mangiare o da bere, controllare la temperatura o persino tenergli compagnia, dal momento che ci sarà una possibilità minima di contrarre la malattia, in particolare se si continuerà a indossare la mascherina e si lavano frequentemente le mani, come fanno gli operatori sanitari”.
Non si potrà ancora riprendere la vita sociale
Gli incontri con gli estranei rimarrebbero invece un’attività rischiosa perché “anche se si è vaccinati, si potrebbe inconsapevolmente trasmettere il virus alle persone che non lo sono”. Tuttavia, l’attività sociale diventerà meno rischiosa “se e quando sapremo se il vaccino protegge dalla trasmissione del virus”.
Si potrà iniziare a provare un senso di sollievo
Una volta che una buona fetta della popolazione avrà ricevuto le dosi di vaccino necessarie per raggiungere la piena efficacia, ci si potrà iniziare a rilassare, evitando, ad esempio, di preoccuparsi su chi si incontra e chi potrebbe essere stato esposto al virus. “Alla fine, smetteremo anche di indossare le mascherine” ritiene Goff che, tuttavia, ritiene che le protezioni della vie respiratorie potranno essere in futuro comunque utilizzate dalle persone immunocompromesse oppure suscettibili alle malattie virali perché ormai socialmente accettabili. “Questa è una buona cosa” ha concluso.